Giovanni II Comneno -John II Komnenos

Giovanni II Comneno
Imperatore e Autocrate dei Romani
Jean II Comnene.jpg
Mosaico di Giovanni II all'Hagia Sophia
imperatore bizantino
Regno 15 agosto 1118 - 8 aprile 1143
Incoronazione 1092 come co-imperatore
Predecessore Alessio I Comneno
Successore Manuele I Comneno
Nato 13 settembre 1087
Costantinopoli , Impero Bizantino
(ora Istanbul , Turchia )
Morto 8 aprile 1143 (1143-04-08)(55 anni)
Cilicia , Impero Bizantino
(ora Anatolia sudorientale , Anatolia , Turchia )
Sepoltura
Monastero di Cristo Pantocratore, Costantinopoli
(ora Moschea Zeyrek , Istanbul )
Sposa Irene d'Ungheria
Problema Alessio
Komneno Maria Komnene
Andronikos Komnenos
Anna Komnene
Isaac Komnenos
Theodora Komnene
Eudokia Komnene
Manuel I Komnenos
Dinastia Comneno
Padre Alessio I Comneno
Madre Irene Doukaina
Religione Ortodosso

Giovanni II Comneno o Comneno ( greco : Ἱωάννης ὁ Κομνηνός , romanizzatoIōannēs ho Komnēnos ; 13 settembre 1087 – 8 aprile 1143) fu imperatore bizantino dal 1118 al 1143. Conosciuto anche come " Giovanni il Bello " o " Giovanni il Buono " ( Kaloïanōs ), era il figlio maggiore dell'imperatore Alessio I Comneno e Irene Doukaina e il secondo imperatore a governare durante la restaurazione comnena dell'impero bizantino . Essendo nato da un imperatore regnante, aveva lo status di porfirogeneto . Giovanni era un monarca devoto e devoto, determinato a riparare i danni subiti dal suo impero in seguito alla battaglia di Manzikert , mezzo secolo prima.

Giovanni è stato valutato come il più grande degli imperatori Comneni. Nel corso del quarto di secolo del suo regno, Giovanni strinse alleanze con il Sacro Romano Impero d'Occidente, sconfisse decisamente Pecheneg , Ungheresi e Serbi nei Balcani , e condusse personalmente numerose campagne contro i Turchi in Asia Minore . Le campagne di Giovanni cambiarono radicalmente gli equilibri di potere a est, costringendo i turchi sulla difensiva e restituendo ai bizantini molti paesi, fortezze e città in tutta la penisola anatolica. Nel sud-est, Giovanni estese il controllo bizantino dal Meandro a ovest fino alla Cilicia e Tarso a est. Nel tentativo di dimostrare l'ideale bizantino del ruolo dell'imperatore come leader del mondo cristiano , Giovanni marciò nella Siria musulmana alla testa delle forze combinate di Bisanzio e degli stati crociati ; eppure, nonostante il grande vigore con cui ha spinto la campagna, le speranze di John sono state deluse dall'evasività dei suoi alleati crociati e dalla loro riluttanza a combattere al fianco delle sue forze.

Sotto Giovanni, la popolazione dell'impero tornò a circa 10 milioni di persone. Il quarto di secolo del regno di Giovanni II è registrato meno bene dagli scrittori contemporanei o quasi contemporanei rispetto ai regni di suo padre, Alessio I , o di suo figlio, Manuele I. In particolare si sa poco della storia del governo o delle politiche interne di Giovanni.

Aspetto fisico e carattere

Giovanni II Comneno - una sostituzione digitale congetturale dei tratti del viso danneggiati sul mosaico originale di Hagia Sophia

Lo storico latino Guglielmo di Tiro descrisse Giovanni come basso e insolitamente brutto, con occhi, capelli e carnagione così scuri da essere conosciuto come "il Moro ". Eppure, nonostante il suo aspetto fisico, Giovanni era conosciuto come Kaloïōannēs , "Giovanni il Buono" o "Giovanni il Bello"; l'epiteto si riferiva al suo personaggio. Entrambi i suoi genitori erano insolitamente devoti e John li superò. I membri della sua corte avrebbero dovuto limitare la loro conversazione solo ad argomenti seri. Il cibo servito alla tavola dell'imperatore era molto frugale e Giovanni dava lezioni ai cortigiani che vivevano nel lusso eccessivo. Il suo discorso è stato dignitoso, ma a volte si è impegnato in battute. Tutti i resoconti concordano sul fatto che fosse un marito fedele di sua moglie, una caratteristica insolita in un sovrano medievale. Nonostante la sua austerità personale, Giovanni aveva un'alta concezione del ruolo imperiale e sarebbe apparso in pieno splendore cerimoniale quando questo fosse stato vantaggioso.

Giovanni era famoso per la sua devozione e il suo regno straordinariamente mite e giusto. È considerato un esempio eccezionale di sovrano morale, in un'epoca in cui la crudeltà era la norma. Si dice che non abbia mai condannato nessuno a morte o mutilazione. La carità è stata dispensata generosamente. Per questo motivo è stato chiamato il bizantino Marco Aurelio . Con l'esempio della sua personale moralità e pietà, realizzò un notevole miglioramento nelle maniere della sua età. Le descrizioni di lui e delle sue azioni indicano che aveva un grande autocontrollo e coraggio personale, ed era un eccellente stratega e generale.

Adesione al trono

Giovanni II (a sinistra) e il figlio maggiore Alessio, coronati da Cristo. Manoscritto bizantino, inizi del XII secolo

Giovanni II succedette al padre come basileus regnante nel 1118, ma era già stato incoronato co-imperatore da Alessio I tra il 1 settembre e l'inizio di novembre 1092. Nonostante questa incoronazione, l'ascesa di Giovanni fu contestata. Che Alessio I abbia favorito Giovanni per succedergli è reso evidente dall'elevazione di suo figlio alla posizione di co-imperatore. Tuttavia, l'influente moglie di Alessio, Irene , prediligeva il Cesare Nikephoros Bryennios , marito della figlia maggiore Anna Komnene . Anna, che nell'infanzia era stata promessa in sposa al primo co-imperatore di suo padre, Costantino Doukas , nutriva lei stessa evidenti aspirazioni al potere e al trono. Durante l'ultima malattia di Alessio, sia la moglie che la figlia hanno sfruttato la sua debolezza fisica per esercitare pressioni su di lui a sostegno del loro programma per la successione. Alessio ha sopportato queste continue richieste senza cambiare formalmente il suo previsto successore. Mentre Alessio stava morendo nel monastero di Mangana il 15 agosto 1118, Giovanni, facendo affidamento su parenti fidati, in particolare suo fratello Isacco Comneno , ottenne l'ingresso nel monastero e ottenne l'anello con sigillo imperiale da suo padre. Quindi radunò i suoi seguaci armati e cavalcò al Grande Palazzo , raccogliendo il sostegno della cittadinanza lungo il percorso. La guardia del palazzo in un primo momento rifiutò di ammettere Giovanni senza una chiara prova dei desideri di suo padre, tuttavia, la folla che circondava il nuovo imperatore costrinse semplicemente l'ingresso. Nel palazzo Giovanni fu acclamato imperatore. Irene, colta di sorpresa, non riuscì né a persuadere il figlio a dimettersi, né a indurre Niceforo a contendersi il trono. Tuttavia, questo resoconto degli eventi, in particolare il coinvolgimento della figlia maggiore di Alessio, Anna, in qualsiasi tentativo di colpo di stato a palazzo durante i giorni della morte di Alessio, è stato contestato.

Alessio morì la notte in seguito alla mossa decisiva di suo figlio per prendere il potere. John ha rifiutato di partecipare al funerale di suo padre, nonostante le suppliche di sua madre, perché temeva un contro-colpo di stato. Tuttavia, nel giro di pochi giorni, la sua posizione sembrava sicura. Entro un anno dalla sua ascesa, tuttavia, Giovanni II scoprì una cospirazione per rovesciarlo che coinvolgeva sua madre e sua sorella. Il marito di Anna, Nikephoros, aveva poca simpatia per le sue ambizioni, ed era la sua mancanza di sostegno a condannare la cospirazione. Anna fu spogliata della sua proprietà, che fu offerta all'amico dell'imperatore John Axouch . Axouch declinò saggiamente e la sua influenza assicurò che la proprietà di Anna le fosse infine restituita e che Giovanni II e sua sorella si riconciliassero, almeno in una certa misura. Irene si ritirò in un monastero e Anna sembra essere stata effettivamente allontanata dalla vita pubblica, assumendo l'occupazione meno attiva di storica. Tuttavia, Niceforo rimase in buoni rapporti con suo cognato. Uno dei pochissimi resoconti delle stesse parole di Giovanni riguarda il complotto contro di lui; dice che dopo essere salito al trono, Dio "distrusse le trame astute dei miei nemici visibili e invisibili e mi liberò da ogni trappola sottomettendo tutti i miei nemici sotto i miei piedi". Per salvaguardare la propria successione, Giovanni incoronò il suo giovane figlio Alessio co-imperatore nel 1122.

Amministrazione militare e civile

Gli intrighi di famiglia che sfidarono la sua successione al trono probabilmente contribuirono all'approccio di Giovanni al governo, che consisteva nel nominare uomini esterni alla famiglia imperiale ad alte cariche. Questo era un allontanamento radicale dai metodi di suo padre, che aveva usato la famiglia imperiale e le sue numerose connessioni per ricoprire quasi tutti gli alti incarichi amministrativi e militari.

John Axouch era il più stretto consigliere di Giovanni II ed era il suo unico intimo amico. Axouch era un turco catturato da bambino durante l' assedio di Nicea , che era stato dato in dono al padre di Giovanni. L'imperatore Alessio lo aveva ritenuto un buon compagno per suo figlio, e così era stato allevato accanto al principe nella casa imperiale. Axouch fu immediatamente nominato Grande Domestico (in greco: μέγας δομέστικος, megas domestikos ), all'ascesa di Giovanni II. Il Grande Domestico era il comandante in capo degli eserciti bizantini. È stato suggerito che i riferimenti al possesso del sigillo imperiale da parte di Axouch all'inizio del regno del successore di Giovanni, Manuele I, significassero che fosse, oltre ai suoi doveri militari, il capo dell'amministrazione civile dell'Impero. Questa era una posizione non ufficiale conosciuta all'epoca come mesazon ed equivalente a un visir o "primo ministro". Tale nomina fu notevole e un radicale allontanamento dal nepotismo che aveva caratterizzato il regno di Alessio I. La famiglia imperiale nutriva un certo grado di risentimento per questa decisione, rafforzata dal fatto che dovevano rendere omaggio a John Axouch ogni volta che lo incontravano.

La riluttanza di Giovanni a consentire alla sua famiglia di influenzare in larga misura il suo governo sarebbe rimasta costante per il resto del suo regno. John nominò un certo numero di servitori personali di suo padre ad alti incarichi amministrativi, uomini come Eustathios Kamytzes , Michaelitzes Styppeiotes e George Dekanos . Questi erano uomini che erano stati politicamente eclissati durante l'ascesa esercitata dalla madre di Giovanni negli ultimi anni del regno di Alessio I. Un certo numero di "uomini nuovi" furono elevati alla ribalta da Giovanni II, tra cui Gregorio Taronite che fu nominato protovestiarios , Manuel Anemas e Theodore Vatatzes , gli ultimi due divennero anche suoi generi. La politica matrimoniale di Giovanni, di portare nuove famiglie nell'orbita imperiale, potrebbe essere stata diretta a diminuire l'influenza di alcuni importanti clan aristocratici, come le famiglie Doukas, Diogenes e Melissenos, alcune delle quali avevano prodotto in passato imperatori stessi.

Nonostante il suo allontanamento dalla stretta dipendenza dalla famiglia imperiale e dai suoi legami, la corte e il governo di Giovanni avevano molte somiglianze con quello di suo padre, non ultimo nel suo tono serio e devoto. In effetti, una raccolta esistente di consigli politici espressi in forma poetica, chiamata Mousai , è attribuita ad Alessio I. I Mousai sono indirizzati direttamente a Giovanni II e lo esortano, tra le altre cose, a mantenere la giustizia durante il suo regno e un pieno tesoro. Il consiglio di Alessio sul governo continuò quindi ad essere disponibile per suo figlio, anche dopo la morte del vecchio imperatore.

L'aumento della sicurezza militare e della stabilità economica all'interno dell'Anatolia occidentale bizantina creato dalle campagne di Giovanni II gli permise di iniziare l'istituzione di un sistema provinciale formale in queste regioni. Il tema (provincia) di Thrakesion è stato ristabilito, con sede amministrativa a Filadelfia . Un nuovo tema, chiamato Mylasa e Melanoudion , è stato creato a sud di Thrakesion.

Cospirazioni del sebastocratore Isacco

Isaac Komnenos, mosaico della Chiesa di Chora

Il fratello minore di Giovanni II, Isacco, era stato di fondamentale appoggio durante la crisi di adesione. Tuttavia, nonostante abbia ricevuto il più alto dei titoli di corte, quello di sebastocratore , Isacco in seguito si allontanò da suo fratello e divenne un attivo cospiratore. Con consiglieri fidati di sua scelta, come John Axouch, e in seguito il sostegno di suo figlio e co-imperatore, Alessio, Giovanni II non offrì alcun ruolo significativo a Isacco nel governo dell'impero. Durante il regno di Alessio I sebastokratores aveva esercitato un potere considerevole e Isacco si sarebbe aspettato che un livello simile di autorità fosse devoluto a se stesso. Questa ambizione contrastata è probabilmente ciò che ha disilluso Isacco dal governo di suo fratello. Isacco mirava a sostituire suo fratello come imperatore. Nel 1130 Giovanni venne a conoscenza di un complotto che coinvolgeva Isacco e altri magnati mentre partiva per una campagna contro i Turchi. Quando Giovanni tentò di impadronirsi di Isacco, quest'ultimo fuggì e fuggì presso l' emiro danese Ghazi , che lo accolse, e in seguito lo mandò al regime separatista bizantino dei Gabradi a Trebisonda . Isacco divenne poi ospite di Masoud , il sultano selgiuchide di Rum , e successivamente di Leone , principe dell'Armenia cilicia. È molto probabile che Isacco stesse cercando aiuto da questi principi nel tentativo di prendere il trono bizantino con la forza. Tale coalizione non si è concretizzata, ma Isacco sembra aver mantenuto un forte sostegno a Costantinopoli. Nel 1132 Giovanni dovette tornare in fretta dalla campagna, quando gli giunse la notizia che i cospiratori di Costantinopoli avevano fatto appello a Isacco per diventare il loro sovrano. Il trionfo che Giovanni celebrò dopo la sua cattura di Kastamuni nel 1133 può essere visto come una pubblica affermazione della legittimità di Giovanni come imperatore incarnata nella celebrazione della sconfitta dei nemici esterni. I fratelli si riconciliarono brevemente nel 1138 e Isacco tornò a Costantinopoli; tuttavia, un anno dopo Isacco fu esiliato ad Eraclea Pontica , dove rimase per il resto della vita di Giovanni. Nella vasta opera d'arte commissionata da Isacco, ha fatto molto del suo status di porfirogeneto e della sua relazione con il padre imperiale, Alessio I, ma ha fatto poco o nessun riferimento alla sua relazione con suo fratello Giovanni, o al titolo di sebastocratore che aveva ricevuto da lui.

Diplomazia

Lettera di Giovanni II a papa Innocenzo II

Il principio centrale della politica estera di Giovanni II in Occidente era di mantenere un'alleanza con gli imperatori tedeschi ( Sacro Romano Impero ). Ciò era necessario per limitare la minaccia rappresentata dai Normanni dell'Italia meridionale al territorio bizantino nei Balcani. Questa minaccia divenne particolarmente acuta dopo che Ruggero II di Sicilia si fece supremo nell'Italia meridionale e assunse il titolo di re. L'imperatore Lotario III ebbe l'appoggio bizantino, compreso un ingente sussidio finanziario, per la sua invasione del territorio normanno nel 1136, che raggiunse l'estremo sud di Bari . Papa Innocenzo II , con i possedimenti della Chiesa in Italia minacciati da Ruggero II, che sostenne l' antipapa Anacleto II , fu anche parte dell'alleanza di Lotario e Giovanni II. Tuttavia, questa alleanza si rivelò incapace di resistere a Ruggero, che nel 1139 estrasse con la forza dal Papa il riconoscimento del suo titolo regio ( Trattato di Mignano ). Il successore di Lotario, Corrado III , fu contattato nel 1140 per una sposa reale tedesca per il figlio più giovane di Giovanni, Manuele. Bertha di Sulzbach , cognata di Corrado, fu scelta e inviata a Bisanzio. Più o meno nello stesso periodo Ruggero II chiese a Giovanni II una sposa imperiale per suo figlio, ma non ebbe successo.

La propensione di Giovanni a interferire con la famiglia di sua moglie, i governanti dell'Ungheria, era problematica. L'accoglienza accordata ai pretendenti estromessi al trono ungherese a Costantinopoli era vista dai Bizantini come un'utile polizza assicurativa e fonte di leva politica. Tuttavia, gli ungheresi trattarono questa interferenza come una questione di combattimento. Un'alleanza ungherese con i serbi ha prodotto gravi conseguenze per il continuo dominio bizantino nei Balcani occidentali.

In Oriente Giovanni tentò, come suo padre, di sfruttare le differenze tra il sultano selgiuchide di Iconium e la dinastia danesemendide che controllava le parti nord-orientali, interne, dell'Anatolia. Nel 1134 il sultano selgiuchide Masoud fornì truppe per l'attacco di Giovanni alla città di Kastamuni controllata dai danesi (rioccupata subito dopo la conquista bizantina del 1133), tuttavia, l'alleanza si rivelò inaffidabile poiché le truppe selgiuchide abbandonarono la spedizione, decampando durante la notte.

Negli stati crociati del Levante era generalmente ammesso che le pretese bizantine su Antiochia fossero legalmente valide, sebbene fosse pragmaticamente considerato che solo quando l'imperatore bizantino era in grado di farle valere militarmente era probabile che fossero effettivamente riconosciute. Il culmine della diplomazia di Giovanni nel Levante fu nel 1137 quando ottenne un formale omaggio dai governanti del Principato di Antiochia , della Contea di Edessa e della Contea di Tripoli . Il desiderio bizantino di essere visto come detentore di un livello di sovranità su tutti gli stati crociati fu preso sul serio, come dimostra l'allarme mostrato nel Regno di Gerusalemme quando Giovanni informò il re Fulk del suo piano per un pellegrinaggio armato nella Città Santa ( 1142).

Questioni religiose

Ex cappelle imperiali di Cristo Pantocratore, ora Moschea Zeyrek , Istanbul
Moneta d'oro di Giovanni II Comneno, raffigurante la Vergine Maria e Giovanni che reggono una croce.

Il regno di Giovanni II fu occupato da guerre quasi continue e, a differenza di suo padre che si dilettava nella partecipazione attiva alle controversie teologiche e dottrinali, Giovanni sembra essersi accontentato di lasciare le questioni ecclesiastiche al Patriarca e alla gerarchia ecclesiastica. Solo quando la religione incideva direttamente sulla politica imperiale, come nei rapporti con il papato e nella possibile unione delle Chiese greca e latina, Giovanni prese parte attiva. Organizzò una serie di dispute tra teologi greci e latini.

Giovanni, insieme a sua moglie che condivideva le sue opere religiose e caritatevoli, è noto per aver intrapreso la costruzione di chiese su vasta scala, inclusa la costruzione del Monastero di Cristo Pantocratore ( Moschea Zeyrek ) a Costantinopoli. Questo monastero, con le sue tre chiese, è stato descritto come una delle costruzioni architettoniche più importanti e influenti della Costantinopoli medio-bizantina. Annesso al monastero c'era un ospedale, di 5 reparti, aperto a persone di tutte le classi sociali. L'ospedale era gestito da medici laici addestrati piuttosto che da monaci. Il monastero servì anche come sepolcro imperiale per la dinastia dei Comneni.

La persecuzione molto attiva dei seguaci delle eresie Paulician e Bogomil ha caratterizzato gli ultimi anni del regno di Alessio I. Nessun documento del regno di Giovanni menziona tale persecuzione, sebbene le contromisure contro l'eresia da parte della Chiesa bizantina siano rimaste in vigore. Un sinodo permanente a Costantinopoli indagò sugli scritti di un monaco defunto di nome Costantino Crisomallo che circolava in alcuni monasteri. Queste opere furono fatte bruciare dal patriarca di Costantinopoli, Leo Styppes , nel maggio 1140, sulla base del fatto che incorporavano elementi di credenze e pratiche bogomili.

Uno dei pochi membri della famiglia imperiale ad essere posto in una posizione importante da Giovanni fu suo cugino, Adrian Comneno (figlio dello zio di Giovanni, il sebastocratore Isacco ). Adriano era diventato monaco, adottando il nome monastico Giovanni, e aveva accompagnato l'imperatore nelle sue campagne del 1138. Subito dopo, Adriano fu nominato arcivescovo di Bulgaria come Giovanni IV di Ohrid . La Bulgaria era una sede autocefala e richiedeva un uomo prestigioso come arcivescovo.

exploit militari

Sebbene abbia combattuto una serie di importanti battaglie campali, la strategia militare di Giovanni II si basava sulla presa e sul mantenimento di insediamenti fortificati per costruire frontiere difendibili. Giovanni condusse personalmente circa venticinque assedi durante il suo regno.

I Pecheneg distrutti (1122)

Nel 1119–1121 Giovanni sconfisse i turchi selgiuchidi , stabilendo il suo controllo sull'Anatolia sudoccidentale . Tuttavia, subito dopo, nel 1122, Giovanni trasferì rapidamente le sue truppe in Europa per contrastare un'invasione pecheneg attraverso la frontiera del Danubio a Paristrion . Questi invasori erano stati ausiliari del principe di Kiev . Giovanni circondò i Pecheneg mentre irrompono in Tracia , li indusse con l'inganno a credere che avrebbe concesso loro un trattato favorevole, e poi lanciò un devastante attacco a sorpresa al loro accampamento fortificato. La successiva battaglia di Beroia fu combattuta, Giovanni fu ferito a una gamba da una freccia, ma alla fine della giornata l'esercito bizantino aveva ottenuto una schiacciante vittoria. Il momento decisivo della battaglia fu quando Giovanni guidò la Guardia Varangiana , in gran parte composta da inglesi, ad assaltare laager difensiva dei carri Pecheneg , utilizzando le loro famose asce per farsi strada. La battaglia pose fine effettiva ai Pecheneg come popolo indipendente; molti dei prigionieri presi nel conflitto furono insediati come soldati-agricoltori all'interno della frontiera bizantina.

Conflitto con Venezia (1124–1126)

Giovanni II in tutte le vesti imperiali, scultura bizantina a bassorilievo in marmo, inizi del XII secolo.

Dopo la sua adesione, Giovanni II aveva rifiutato di confermare il trattato del padre del 1082 con la Repubblica di Venezia , che aveva conferito alla repubblica italiana diritti commerciali unici e generosi all'interno dell'impero bizantino. Tuttavia il cambiamento nella politica non è stato motivato da preoccupazioni finanziarie. Un incidente che coinvolse l'abuso di un membro della famiglia imperiale da parte dei veneziani portò a un pericoloso conflitto, soprattutto perché Bisanzio dipendeva da Venezia per la sua forza navale. Dopo un attacco di rappresaglia bizantina a Kerkyra , Giovanni esiliò i mercanti veneziani da Costantinopoli. Ma questo produsse un'ulteriore rappresaglia e una flotta veneziana di 72 navi saccheggiò Rodi , Chio , Samo , Lesbo , Andro e catturò Cefalonia nel Mar Ionio . Alla fine John fu costretto a venire a patti; la guerra gli costava più di quanto valesse e non era disposto a trasferire fondi dalle forze di terra imperiali alla marina per la costruzione di nuove navi. Giovanni riconfermò il trattato del 1082, nell'agosto 1126.

Guerra con ungheresi e serbi (1127–1129 - cronologia incerta)

Il matrimonio di Giovanni con la principessa ungherese Piroska lo coinvolse nelle lotte dinastiche del Regno d'Ungheria . Dando asilo ad Álmos, un pretendente accecato al trono ungherese, Giovanni suscitò il sospetto degli ungheresi. Gli ungheresi, guidati da Stefano II , invasero poi le province balcaniche di Bisanzio nel 1127, con ostilità che durarono fino al 1129; tuttavia, è stata suggerita una cronologia alternativa con l'attacco ungherese e la rappresaglia bizantina avvenuta nel 1125 con una ripresa delle ostilità nel 1126. Giovanni lanciò un'incursione punitiva contro i serbi , che si erano pericolosamente allineati con l'Ungheria, molti dei quali furono radunati e trasportato a Nicomedia in Asia Minore per servire come coloni militari. Ciò fu fatto in parte per costringere i serbi alla sottomissione (la Serbia era, almeno nominalmente, un protettorato bizantino) e in parte per rafforzare la frontiera bizantina a est contro i turchi. I serbi furono costretti a riconoscere ancora una volta la sovranità bizantina. La campagna serba potrebbe aver avuto luogo tra due fasi distinte della guerra contro l'Ungheria. Gli ungheresi attaccarono Belgrado , Nish e Sofia ; Giovanni, che si trovava vicino a Filippopoli in Tracia, contrattaccò, sostenuto da una flottiglia navale operante sul Danubio . Dopo una campagna impegnativa, i cui dettagli sono oscuri, l'imperatore riuscì a sconfiggere gli ungheresi ei loro alleati serbi presso la fortezza di Haram o Chramon, che è la moderna Nova Palanka ; molte truppe ungheresi furono uccise quando un ponte che stavano attraversando crollò mentre fuggivano da un attacco bizantino. In seguito gli ungheresi rinnovarono le ostilità attaccando Braničevo, che fu immediatamente ricostruita da Giovanni. Ulteriori successi militari bizantini, Choniates menziona diversi impegni, che hanno portato al ripristino della pace. I bizantini furono confermati nel loro controllo su Braničevo, Belgrado e Zemun e recuperarono anche la regione di Sirmio (chiamata Frangochorion in Choniates), che era stata ungherese dagli anni '60 del 1000. Il pretendente ungherese Álmos morì nel 1129, rimuovendo la principale fonte di attrito.

Guerra di logoramento contro i turchi anatolici (1119–20, 1130–35, 1139–40)

Frammento architettonico del periodo selgiuchide proveniente da Konya, che mostra l'appropriazione selgiuchide dell'aquila bicipite spesso associata a Bisanzio. Museo Ince Minare , Konya. Il naturalismo della scultura sembra più greco che siriano o iraniano nella lavorazione.

All'inizio del regno di Giovanni i turchi stavano spingendo in avanti contro la frontiera bizantina nell'Asia Minore occidentale. Nel 1119, i Selgiuchidi avevano tagliato la via di terra verso la città di Attaleia , sulla costa meridionale dell'Anatolia. Giovanni II e Axouch il Grande Domestico assediarono e riconquistarono Laodicea nel 1119 e presero Sozopoli d'assalto nel 1120, riaprendo le comunicazioni via terra con Attaleia. Questa rotta era particolarmente importante in quanto portava anche alla Cilicia e agli stati crociati della Siria.

Dopo la fine delle ostilità con l'Ungheria, Giovanni riuscì a concentrarsi sull'Asia Minore durante la maggior parte dei suoi anni rimanenti. Intraprese campagne annuali contro l' emirato danesemendid a Malatya (Melitene) sull'Eufrate superiore dal 1130 al 1135. Grazie alla sua energica campagna, i tentativi turchi di espansione in Asia Minore furono fermati e Giovanni si preparò a combattere contro il nemico. Al fine di riportare la regione al controllo bizantino, condusse una serie di campagne ben pianificate ed eseguite contro i turchi, una delle quali portò alla riconquista della casa ancestrale dei Komnenoi a Kastamonu (Kastra Komnenon); ha poi lasciato una guarnigione di 2.000 uomini a Gangra . John si guadagnò rapidamente una formidabile reputazione come spaccamuro, prendendo una roccaforte dopo l'altra dai suoi nemici. Le regioni che erano state perse dall'impero dalla battaglia di Manzikert furono recuperate e presidiate. Eppure la resistenza, in particolare dai Danishmends del nord-est, era forte, e la natura difficile di mantenere le nuove conquiste è illustrata dal fatto che Kastamonu fu riconquistato dai turchi proprio mentre Giovanni si trovava a Costantinopoli per celebrare il suo ritorno al dominio bizantino. John perseverò, tuttavia, e presto Kastamonu cambiò di mano ancora una volta.

Nella primavera del 1139, l'imperatore condusse con successo una campagna contro i turchi, probabilmente nomadi turcomanni, che stavano facendo irruzione nelle regioni lungo il fiume Sangarios , colpendo i loro mezzi di sussistenza scacciando le loro mandrie. Marciò quindi per l'ultima volta contro i turchi Danishmend , il suo esercito procedendo lungo la costa meridionale del Mar Nero attraverso la Bitinia e la Paflagonia . Il regime separatista bizantino di Costantino Gabra a Trebisonda terminò e la regione della Caldia tornò sotto il diretto controllo imperiale. Giovanni poi assediò ma non riuscì a prendere la città di Neocaesarea , nel 1140. I Bizantini furono sconfitti dalle condizioni piuttosto che dai Turchi: il tempo era pessimo, molti cavalli dell'esercito morirono e le provviste scarseggiarono.

Campagna in Cilicia e Siria (1137–1138)

Giovanni II dirige l'assedio di Shaizar mentre i suoi alleati siedono inattivi nel loro campo, manoscritto francese 1338

Nel Levante, l'imperatore cercò di rafforzare le pretese bizantine di sovranità sugli Stati crociati e di far valere i suoi diritti su Antiochia. Nel 1137 conquistò Tarso , Adana e Mopsuestia dal Principato di Cilicia armena , e nel 1138 il principe Levon I d'Armenia e la maggior parte della sua famiglia furono portati come prigionieri a Costantinopoli. Ciò aprì la strada al Principato di Antiochia , dove Raimondo di Poitiers , principe di Antiochia, e Joscelin II , conte di Edessa , si riconobbero come vassalli dell'imperatore nel 1137. Anche Raimondo II , conte di Tripoli , si affrettò verso nord a pagare omaggio a Giovanni, ripetendo l'omaggio che il suo predecessore aveva fatto al padre di Giovanni nel 1109. Seguì poi una campagna congiunta mentre Giovanni guidava gli eserciti di Bisanzio, Antiochia ed Edessa contro la Siria musulmana. Aleppo si dimostrò troppo forte per attaccare, ma le fortezze di Balat, Biza'a , Athareb , Maarat al-Numan e Kafartab furono prese d'assalto.

Sebbene Giovanni abbia combattuto duramente per la causa cristiana nella campagna in Siria, i suoi alleati, il principe Raimondo di Antiochia e il conte Joscelin II di Edessa, rimasero nel loro accampamento giocando a dadi e banchettando invece di aiutare a premere l'assedio della città di Shaizar . I principi crociati erano sospettosi l'uno dell'altro e di Giovanni, e nessuno dei due voleva che l'altro guadagnasse dalla partecipazione alla campagna. Raymond voleva anche mantenere Antiochia, che aveva accettato di consegnare a John se la campagna avesse avuto successo nella cattura di Aleppo , Shaizar , Homs e Hama . Fonti latine e musulmane descrivono l'energia e il coraggio personale di Giovanni nel portare avanti l'assedio. La città fu presa, ma la cittadella sfidò l'assalto. L'emiro di Shaizar si offrì di pagare una grande indennità, diventare vassallo di Giovanni e pagare un tributo annuale. Giovanni aveva perso ogni fiducia nei suoi alleati e un esercito musulmano al comando di Zengi si stava avvicinando per cercare di dare il cambio alla città, quindi l'imperatore accettò con riluttanza l'offerta. L'imperatore fu distratto da un'incursione selgiuchide in Cilicia e dagli sviluppi in occidente, dove stava perseguendo un'alleanza tedesca diretta contro la minaccia rappresentata dai Normanni di Sicilia . Joscelin e Raimondo cospirarono per ritardare la promessa consegna della cittadella di Antiochia all'imperatore, suscitando disordini popolari nella città diretti a Giovanni e alla comunità greca locale. John non aveva altra scelta che lasciare la Siria con le sue ambizioni solo parzialmente realizzate.

Campagne finali (1142)

All'inizio del 1142 Giovanni fece una campagna contro i Selgiuchidi di Iconium per assicurarsi le sue linee di comunicazione attraverso Attalia ( Antalya ). Durante questa campagna suo figlio maggiore e co-imperatore Alessio morì di febbre. Dopo aver assicurato la sua rotta, Giovanni si imbarcò in una nuova spedizione in Siria, determinato a ridurre Antiochia al dominio imperiale diretto. Questa spedizione includeva un pellegrinaggio programmato a Gerusalemme in cui intendeva prendere il suo esercito. Il re Fulk di Gerusalemme , temendo che la presenza dell'imperatore con una forza militare schiacciante lo costringesse a fare un atto di omaggio ea riconoscere formalmente la sovranità bizantina sul suo regno, pregò l'imperatore di portare solo una modesta scorta. Fulk ha citato l'incapacità del suo regno in gran parte sterile di sostenere il passaggio di un consistente esercito. Questa tiepida risposta portò Giovanni II a decidere di posticipare il suo pellegrinaggio. Giovanni scese rapidamente nel nord della Siria, costringendo Joscelin II di Edessa a rendere ostaggi, compresa sua figlia, a garanzia del suo buon comportamento. Quindi avanzò su Antiochia chiedendo che la città e la sua cittadella gli fossero cedute. Raimondo di Poitiers giocò per tempo, mettendo la proposta al voto dell'assemblea generale di Antiochene. Con la stagione ben avanzata Giovanni decise di portare il suo esercito nei quartieri invernali in Cilicia, proponendo di rinnovare il suo attacco ad Antiochia l'anno successivo.

Morte e successione

Giovanni II caccia, manoscritto francese del XIV secolo

Dopo aver preparato il suo esercito per un nuovo attacco ad Antiochia, Giovanni si divertì a cacciare cinghiali sul monte Tauro in Cilicia , dove si tagliò accidentalmente una mano con una freccia avvelenata . John inizialmente ignorò la ferita e si infettò. Morì alcuni giorni dopo l'incidente, l'8 aprile 1143, probabilmente di setticemia . È stato suggerito che Giovanni sia stato assassinato da una cospirazione all'interno delle unità del suo esercito di origine latina che non erano contente di combattere i loro correligionari di Antiochia e che volevano mettere sul trono suo figlio filo-occidentale Manuel. Tuttavia, nelle fonti primarie c'è pochissimo supporto per questa ipotesi. L'ultima azione di Giovanni come imperatore fu quella di scegliere Manuele , il più giovane dei suoi figli sopravvissuti, come suo successore. Si dice che Giovanni citi due ragioni principali per scegliere Manuele al posto di suo fratello maggiore Isacco : l'irascibilità di Isacco e il coraggio che Manuele aveva mostrato durante la campagna a Neocaesarea . Un'altra teoria sostiene che il motivo di questa scelta sia stata la profezia dell'AIMA , che prediceva che il successore di Giovanni sarebbe stato uno il cui nome iniziava con una "M". Opportunamente, l'amico intimo di Giovanni, John Axouch, sebbene sia stato registrato per aver cercato duramente di persuadere l'imperatore morente che Isacco era il candidato migliore per avere successo, è stato determinante nel garantire che l'assunzione del potere di Manuele fosse libera da qualsiasi opposizione aperta.

L'eredità di Giovanni II

L'impero bizantino sotto Giovanni II Comneno, c. 1143

Lo storico John Birkenmeier ha sostenuto che il regno di Giovanni è stato il maggior successo del periodo comneno. In The Development of the Komnenian Army 1081–1180, sottolinea la saggezza dell'approccio di Giovanni alla guerra, incentrato sugli assedi piuttosto che sul rischio di battaglie campali. Birkenmeier sostiene che la strategia di John di lanciare campagne annuali con obiettivi limitati e realistici era più sensata di quella seguita da suo figlio Manuel I. Secondo questo punto di vista, le campagne di Giovanni andarono a vantaggio dell'impero bizantino perché proteggevano il cuore dell'impero, che mancava di confini affidabili, estendendo gradualmente il suo territorio in Asia Minore. I Turchi furono costretti alla difensiva, mentre Giovanni mantenne la sua situazione diplomatica relativamente semplice alleandosi con il Sacro Romano Impero contro i Normanni di Sicilia.

Nel complesso, è chiaro che Giovanni II Comneno lasciò l'impero molto meglio di quanto non lo avesse trovato. Al momento della sua morte erano stati recuperati ingenti territori e gli obiettivi del recupero del controllo sull'Anatolia centrale e del ristabilimento di una frontiera sull'Eufrate sembravano realizzabili. Tuttavia, i greci dell'interno dell'Anatolia si stavano abituando sempre più al dominio turco e spesso lo trovavano preferibile a quello di Bisanzio. Inoltre, sebbene fosse relativamente facile ottenere sottomissione e ammissioni di vassallaggio dai turchi anatolici, dai serbi e dagli Stati crociati del Levante, convertire queste relazioni in guadagni concreti per la sicurezza dell'Impero si era rivelato sfuggente. Questi problemi furono lasciati al suo figlio dotato e volubile, Manuel, da tentare di risolvere.

Famiglia

Imperatrice Irene, dal mosaico di Comneno nella Basilica di Santa Sofia

Giovanni II Comneno sposò la principessa Piroska d'Ungheria (ribattezzata Irene), figlia del re Ladislao I d'Ungheria nel 1104; il matrimonio era inteso come risarcimento per la perdita di alcuni territori a favore del re Coloman d'Ungheria . Ha svolto una piccola parte nel governo, dedicandosi alla pietà e alla loro numerosa nidiata di figli. Irene morì il 13 agosto 1134, e fu poi venerata come Sant'Irene. Giovanni II e Irene ebbero 8 figli:

  1. Alessio Comneno , co-imperatore dal 1122 al 1142
  2. Maria Komnene (gemella di Alessio), che sposò John Roger Dalassenos
  3. Andronico Comneno (morto nel 1142)
  4. Anna Komnene ( c.  1110/11 – dopo il 1149), che sposò l'ammiraglio Stefano Kontostephanos , morto in battaglia nel 1149. La coppia ebbe quattro figli.
  5. Isacco Comneno ( c.  1113 - dopo il 1154), elevato a sebastocratore nel 1122, fu sostituito nella successione a favore di Manuele nel 1143; si sposò due volte e ebbe diversi figli.
  6. Teodora Komnene ( c.  1115 – prima del maggio 1157), che sposò il comandante militare Manuel Anemas , che fu ucciso in azione, dopo di che entrò in un monastero. La coppia ha avuto almeno quattro figli.
  7. Eudokia Komnene ( c.  1116 – prima del 1150), che sposò il comandante militare Teodoro Vatatzes . Ha avuto almeno sei figli, ma è morta presto.
  8. Manuele I Comneno (28 novembre 1118 - 21 settembre 1180), divenne imperatore e regnò dal 1143 al 1180.

Ascendenza

Guarda anche

Appunti

link esterno

Riferimenti

Fonti

Primario
  • Niceta Choniates , edizione critica e traduzione di Magoulias, Harry J., ed. (1984). O Città di Bisanzio: Annali di Niceta Choniatēs . Detroit: Wayne State University Press. ISBN 978-0-8143-1764-8.
  • John Kinnamos , edizione critica e traduzione di Brand, Charles M., ed. (1976). Atti di Giovanni e Manuele Comneno, di John Kinnamos . New York: Columbia University Press. ISBN 0-231-04080-6.
  • Guglielmo di Tiro , Historia Rerum in Partibus Transmarinis Gestarum ( A History of Deeds Done Beyond the Sea ), tradotto da EA Babock e AC Krey (Columbia University Press, 1943). Vedi il testo originale nella biblioteca latina .
Secondario
Giovanni II Comneno
dinastia dei Comneni
Nato: 13 settembre 1087 Morto: 8 aprile 1143 
Titoli del regno
Preceduto da Imperatore bizantino
1118–1143
con Alessio I (padre) come co-imperatore minore (1092–1118)
Alessio (figlio) come co-imperatore anziano (1122–1142)
seguito da