Memoria - Memoria

Memoria era il termine per gli aspetti che coinvolgono la memoria nella retorica classica occidentale . La parola è latina e può essere tradotta come "memoria".

Era uno dei cinque canoni della retorica classica (gli altri erano inventio , dispositio , elocutio e pronuntiatio ) che si occupavano della creazione e della consegna di discorsi e prosa.

L'arte della retorica è nata dall'oratorio , che era il mezzo centrale per la vita intellettuale e politica nell'antica Grecia. I procedimenti legali, i dibattiti politici, le indagini filosofiche sono stati tutti condotti attraverso il discorso parlato. Molti dei grandi testi di quell'epoca non erano testi scritti scritti da autori a cui li associamo, ma erano invece orazioni scritte da seguaci e studenti. In epoca romana, mentre c'era un corpo molto più grande di lavoro scritto, l'orazione era ancora il mezzo per il dibattito critico. A differenza degli oratori pubblici di oggi, che usano appunti o che leggono i loro discorsi, ci si aspettava che i buoni oratori pronunciassero i loro discorsi senza tali aiuti.

Memoria era la disciplina di ricordare gli argomenti di un discorso. In genere ha ricevuto meno attenzione da parte degli scrittori rispetto ad altre parti della retorica, poiché c'è meno da dire sull'argomento. Tuttavia, la necessità di memorizzare i discorsi ha influenzato in una certa misura la struttura del discorso. Ad esempio, come parte della dispositio , è stata prestata una certa attenzione alla creazione di strutture (come la divisio , uno schema degli argomenti principali di un discorso) che aiutassero anche la memoria. Alcuni scrittori hanno anche discusso l'uso di vari dispositivi mnemonici per assistere i parlanti.

Ma i retori consideravano anche la memoria che richiedesse qualcosa di più della semplice memorizzazione meccanica. Piuttosto, l'oratore doveva anche avere a disposizione un ampio corpus di conoscenze per consentire l'improvvisazione, per rispondere alle domande e per confutare argomenti opposti. Laddove il discorso di oggi tende a essere un affare a senso unico, in tempi passati, molte orazioni si svolgevano come parte di dibattiti, dialoghi e altri contesti, in cui gli oratori dovevano reagire agli altri. Inoltre, i retori hanno anche riconosciuto che la credibilità di un oratore dipendeva non solo dalla forza delle sue argomentazioni preparate, ma dalle percezioni del pubblico dell'oratore. In Grecia, a Roma e nel Rinascimento, la familiarità di un oratore di molte aree del sapere era vista come una virtù.

Nel Rinascimento

Quando gli umanisti hanno ripreso le idee sulla memoria hanno trovato gli scritti di autori classici, la memoria ha svolto un ruolo importante nel sistema pedagogico. I testi venivano prima appresi mediante memorizzazione meccanica, quindi riletti per ottenere un significato. La capacità dei bambini di memorizzare è stata aiutata dalle " tabelle della memoria ", che sono state inizialmente disponibili in forma di manoscritto, e sono state, dal 1470 in poi, alcuni dei primi prodotti della stampa. (Fonte: Paul Gehl, A Moral Art: Grammar, Society, and Culture in Trecento Florence (1993).)

Memoria e kairos

La memoria, il quarto canone della retorica, e l'invenzione, il primo canone, sono collegati. L' annuncio Herennium afferma che la memoria è il "tesoro delle cose inventate", riferendosi indirettamente all'usanza di accumulare luoghi comuni. Quindi, per un retore, la memoria è collegata tanto alla necessità di improvvisare quanto alla necessità di memorizzare un discorso per la consegna; in questo modo si lega al kairos e alle idee di copia e amplificazione (Burton).

Crowley e Hawhee affermano della memoria e del kairos, "... kairos e la memoria sono stati associati in diversi modi. Primo, entrambi richiedono una sorta di" sintonia "in quanto il retore che sta raccogliendo elementi per la riserva nella memoria deve pensare simultaneamente a ciò che è disponibile ora che potrebbe essere utile in seguito. In secondo luogo, la memoria richiede una sintonizzazione durante il momento di parlare o di comporre, un riconoscimento del momento giusto per ricordare un esempio illustrativo, un argomento e così via "(317).

Sistemi di memoria

I popoli antichi usavano sistemi elaborati , come il metodo dei loci , per immagazzinare grandi quantità di informazioni nelle loro memorie. Oggi utilizziamo sistemi di memoria alfabetizzati ed elettronici. I sistemi di memoria alfabetizzata includono libri, periodici e biblioteche. I sistemi elettronici includono computer, database, software per computer, il World Wide Web e altri dispositivi di memoria artificiale (Crowley e Hawhee 325-28).

Tre elementi del canone della memoria

Memorizzare il proprio discorso

Secoli fa, gli antichi oratori dovevano memorizzare e presentare discorsi senza l'ausilio di biglietti per appunti o fogli di presepe. Prendere appunti, come un modo per ricordare certe cose, era guardato dall'alto in basso nelle culture antiche. Nel suo Fedro , Platone fa spiegare a Socrate che fare affidamento sulla scrittura o prendere appunti indeboliva la mente e la memoria:

"Se gli uomini imparano questo, impianteranno l'oblio nelle loro anime: smetteranno di esercitare la memoria perché si affidano a ciò che è scritto, chiamando le cose al ricordo non più da dentro di sé".

Qualsiasi greco nell'antichità che fosse sorpreso a usare il metodo di prendere appunti sarebbe stato deriso e considerato "debole di mente". Al giorno d'oggi, è molto più comune per gli oratori usare le carte per appunti, sebbene i discorsi siano molto più impressionanti senza l'uso di note.

Usare la memoria durante un discorso può anche influenzare il modo in cui l'oratore influenza il pubblico. Quando l'oratore si rivolge al pubblico basandosi esclusivamente sulla loro memoria, costruisce una certa quantità di ethos all'interno della relazione. La memoria in relazione all'ethos durante una situazione di discorso può essere descritta come una certa affidabilità sentita tra il pubblico, così come un livello di somiglianza, autorità o competenza che l'oratore ha sul pubblico. A differenza dell'antica Grecia, nella società odierna, è molto più accettabile per i politici e per le persone autorevoli utilizzare gli aiuti durante la consegna degli indirizzi. Sebbene possa essere visto come un aiuto per usare appunti o teleprompter, viene attribuita maggiore importanza alla trasmissione effettiva delle informazioni al pubblico in modo chiaro e conciso.

Rendere memorabile il proprio discorso

Per gli antichi oratori, l'eccellenza di come veniva presentato un discorso era più importante della semplice consegna del discorso. Una caratteristica importante del tenere un discorso era trovare modi per far ricordare al proprio pubblico l'argomento del discorso. Bisogna essere sicuri che il proprio pubblico abbia appreso le informazioni o le idee presentate.

Tenere un tesoro di foraggio retorico

Il terzo elemento della memoria ha a che fare con l'uso di citazioni, fatti o aneddoti che potrebbero essere usati nei discorsi futuri. Un oratore professionista è noto per avere sempre un tesoro di foraggio retorico vicino in ogni momento.

Riferimenti

  1. ^ Platone (1952) [c. 360 aC]. Fedro . Tradotto da Reginald Hackfort. pagg. 274c-275 b.
  2. ^ Alvi, Sofia Dildar; Abdul Baseer (2011). "Un'analisi del discorso di Barack Obama 'discorso principale alla Convenzione nazionale democratica del 2004 ' ". Lingua in India . 11 (10): 310–335.
  3. ^ Cazacu, Aurel M. (2011). "Seneca - Il retore" . Annals of Spiru Haret University, Journalism Studies . 12 (1): 85-87 . Estratto 5 marzo il 2014 .
  4. ^ Reynolds, Ota Thomas (1968). "Il discorso al pubblico americano e i mass media". Discorso occidentale . 32 (1): 44–49. doi : 10.1080 / 10570316809389548 .
  5. ^ Reynolds, Ota Thomas (1968). "Il discorso al pubblico americano e i mass media". Discorso occidentale . 32 (1): 44–49. doi : 10.1080 / 10570316809389548 .
  6. ^ Alvi, Sofia Dildar; Abdul Baseer (2011). "Un'analisi del discorso di Barack Obama 'discorso principale alla Convenzione nazionale democratica del 2004 ' ". Lingua in India . 11 (10): 310–335.

Ulteriore lettura

  • Giovanni Ciappelli e Patricia Rubin, Arte, memoria e famiglia nella Firenze rinascimentale (CUP 2001).
  • Mary Carruthers, Il libro della memoria. Uno studio sulla memoria nella cultura medievale (CUP, 1990).
  • Mary Carruthers, L'arte del pensiero. Meditazione, retorica e creazione di immagini, 400-1200 (CUP, 1998).
  • Sharon Crowley e Debra Hawhee, Ancient Rhetorics for Contemporary Students, terza edizione, 316-329 (CUP, 2004).
  • Yates, Frances A. (1966). L'arte della memoria . Chicago: University of Chicago Press. ISBN   0-226-95001-8 .

link esterno

"MemoryRam". Tipi e usi per il gioco . Pubblicazione PDF.