Nasr Abu Zayd - Nasr Abu Zayd

Nasr Abu Zayd
نصر حامد أبو زيد
Nasr Abu Zayd.jpg
Nato ( 1943-07-10 )10 luglio 1943
Morto 5 luglio 2010 (2010-07-05)(di età compresa tra 66)

Nasr Hamid Abu Zayd (in arabo : نصر حامد أبو زيد ‎, IPA:  [ˈnɑsˤɾe ˈħæːmed ˈæbuˈzeːd] ; anche Abu Zaid o Abu Zeid ; 10 luglio 1943 – 5 luglio 2010) è stato un pensatore coranico egiziano , autore, accademico e uno dei i principali teologi liberali dell'Islam . È famoso per il suo progetto di un'ermeneutica coranica umanistica , che "ha sfidato le opinioni tradizionali" sul Corano, scatenando "controversie e dibattiti". Pur non negando che il Corano fosse di origine divina, Zayd sosteneva che si trattava di un "prodotto culturale" che doveva essere letto nel contesto della lingua e della cultura degli arabi del VII secolo e poteva essere interpretato in più di un modo. Ha anche criticato l'uso della religione per esercitare il potere politico. Nel 1995 un tribunale egiziano della Sharia lo ha dichiarato apostata , questo ha portato a minacce di morte e alla sua fuga dall'Egitto diverse settimane dopo. In seguito tornò tranquillamente in Egitto dove morì.

Primi anni di vita

Nasr Hamid Abu Zayd è nato a Quhafa, un piccolo villaggio a circa 120 km dal Cairo, vicino a Tanta , in Egitto , il 10 luglio 1943. Abu Zayd ha frequentato un sistema scolastico religioso tradizionale ed era un Qāriʾ che sapeva recitare il Corano con il regole corrette di recitazione e un Hafiz che ha memorizzato completamente il Corano fin dalla giovane età.

All'età di 12 anni, Abu Zayd è stato imprigionato con l'accusa di simpatizzare con i Fratelli Musulmani . Fu anche influenzato dagli scritti dell'islamista rivoluzionario dei Fratelli Musulmani Sayyid Qutb , che fu giustiziato dallo stato egiziano nel 1966, ma si allontanò dalle idee dei Fratelli e di Qutb man mano che cresceva. Dopo aver ricevuto una formazione tecnica, ha lavorato per l'Organizzazione nazionale delle comunicazioni al Cairo. Allo stesso tempo, ha iniziato gli studi presso l'Università del Cairo , dove ha conseguito la laurea laurea in Studi Arabi (1972), e più tardi il suo MA (1977) e di dottorato di ricerca gradi (1981) in studi islamici , con opere riguardanti l'interpretazione del Corano 'un .

Carriera

Nel 1982 è entrato a far parte della facoltà del Dipartimento di Lingua e Letteratura Araba dell'Università del Cairo come assistente professore. È diventato professore associato nel 1987. Dal 1985 al 1989 ha lavorato come visiting lecturer presso l' Università di Osaka in Giappone.

Nel 1992 il processo in cui è stato preso in considerazione per la promozione a professore ordinario all'Università del Cairo si è trasformato da un normale processo accademico in un "incubo legale per lui e sua moglie". Mentre alla fine è stato promosso, è stato citato in giudizio dai musulmani conservatori e una Corte d'Appello lo ha dichiarato apostata e ha divorziato da sua moglie. Seguirono richieste di morte e di esilio in Europa dove ottenne la posizione di Visiting Professor di studi arabi e islamici presso l'Università di Leiden . (vedi sotto )

In Europa ha ricoperto la cattedra Ibn Rushd di Umanesimo e Islam presso l'Università di Umanistica, Utrecht , Paesi Bassi, pur continuando a supervisionare gli studenti di Master e PhD anche all'Università di Leiden. Ha inoltre partecipato a un progetto di ricerca sull'ermeneutica ebraica e islamica come critica culturale nel gruppo di lavoro su Islam e modernità presso l'Istituto di studi avanzati di Berlino (Wissenschaftskolleg zu Berlin). Nel 2005 ha ricevuto il Premio Ibn Rushd per la libertà di pensiero , Berlino. Sua moglie è tornata più volte in Egitto per discutere di tesi di laurea e dottorato presso il dipartimento francese dell'Università del Cairo. Anche il dottor Abu Zayd è tornato diverse volte in Egitto dopo il 1995, ma principalmente per visitare la famiglia.

Morte

Durante una visita in Indonesia è stato contagiato da un virus sconosciuto ed è stato ricoverato al Cairo. È morto in un ospedale del Cairo il 5 luglio 2010 all'età di 66 anni. È stato sepolto nel suo luogo di nascita, lo stesso giorno.

Il caso Nasr Abu Zayd

Il lavoro accademico di Zayd sul Corano ha portato a una causa contro di lui da parte di studiosi musulmani conservatori. Il successivo processo di hisbah lo portò a essere dichiarato apostata ( murtadd ) da un tribunale egiziano. Poiché secondo la legge della sharia non è consentito a una donna musulmana di essere sposata con un uomo non musulmano, la corte ha anche dichiarato che non poteva rimanere sposato con sua moglie, il professore di letteratura francese dell'Università del Cairo, il dottor Ibtihal Younis. Questa decisione, in effetti, lo ha costretto a lasciare la sua patria.

Rifiuto della promozione

Il caso Nasr Abu Zayd è iniziato quando gli è stata rifiutata una promozione per il posto di professore ordinario. Nel maggio 1992, il Dr. Abu Zayd ha presentato le sue pubblicazioni accademiche al Comitato permanente per il possesso e la promozione accademica per l'avanzamento. Tra le sue tredici opere in arabo e in altre lingue c'erano l' Imam Shāfi'ī e La fondazione dell'ideologia medievale e La critica del discorso religioso . Il comitato ha presentato tre relazioni, due erano favorevoli alla promozione del dottor Abu Zayd. Ma il terzo, scritto da Abdel-Sabour Shahin, professore di linguistica araba al Cairo Dar al-'Ulum, e membro del comitato, accusava Abu Zayd di "evidenti affronti alla fede islamica" e rifiutava la promozione.

Nonostante i due rapporti positivi, il Comitato per il possesso e la promozione ha votato contro la promozione (sette voti contro sei), sostenendo che le sue opere non giustificavano una promozione. Il Consiglio del Dipartimento di Arabo ha rilasciato una dichiarazione contro la decisione del comitato e il Consiglio della Facoltà di Lettere ha criticato il rapporto del comitato. Nonostante tutto ciò, il Consiglio dell'Università del Cairo ha confermato la decisione della relazione della commissione il 18 marzo 1993.

Non contento di bloccare la promozione, dal pulpito della moschea Amr Ibn Al-`Aas dove era predicatore, Shahin denunciò pubblicamente Abu Zayd come apostata ( murtadd ). Poco dopo, sulla "stampa ufficiale e semistatale" apparve "un'ondata di articoli al vetriolo che lo accusavano di eresia".

I critici del caso hanno notato che l'interesse di Shahin per le credenze di Abu Zayd potrebbe essere stato motivato da fattori diversi dalla pietà. Oltre ad essere predicatore durante le funzioni del venerdì nella moschea più antica del Cairo e ospite di numerosi programmi televisivi e radiofonici sull'Islam, Shahin è stato attivo nel partito di governo egiziano come presidente del suo comitato religioso. Inoltre:

Gli addetti ai lavori sapevano anche che Shahine era stata consulente alla fine degli anni '80 della Rayyan Investment Company. Rayyan si era spacciato per un'organizzazione finanziaria islamica, facendo appello ai devoti musulmani che credevano che l'Islam proibisse loro di ricevere interessi. Ha promesso di pagarli invece con "dividendi" sanciti dall'Islam. Mal gestita, l'azienda fallì, privando migliaia di egiziani dei risparmi di una vita. Nel suo libro, Abu Zaid ha citato Rayyan come un esempio di come alcuni islamisti hanno usato il discorso religioso per secondi fini e guadagno materiale. Shahine non era stata soddisfatta delle critiche.

Procedimenti di divorzio forzato

A giugno (aprile secondo un altro resoconto), il caso si è spostato oltre l'Università del Cairo quando un gruppo di islamisti guidati dall'ex funzionario statale, Muhammad Samida Abu Samada e compreso Shahin, ha intentato una causa davanti al tribunale dello stato personale inferiore di Giza (tribunale della famiglia) al Cairo chiedendo l'annullamento del matrimonio tra Abu Zayd e sua moglie, il dottor Ibtihal Younis, sostenendo che la legge islamica vieta il matrimonio tra una donna musulmana e un apostata . (La coppia non è stata informata ma ha sentito parlare del caso prima sui giornali scandalistici.)

La causa in tribunale è stata archiviata attraverso la legge sullo status personale per il divorzio perché in questo settore "è ancora in vigore la Shari'a islamica" nel diritto egiziano.

L'archiviazione di casi di hisbah contro i musulmani che violavano un "diritto di Dio" e quindi disturbavano l'ordine pubblico era un tempo la funzione di un funzionario noto come muhtasib prima che tale funzione fosse decaduta. La causa degli islamisti ha resuscitato hisbah e ha avuto il vantaggio che i querelanti non dovevano essere direttamente colpiti dalla presunta illeciti dell'imputato. I principi dell'hisbah sono enunciati negli articoli 89 e 110 dei regolamenti che governano i tribunali della sharia in Egitto, ma sono stati modificati nel 1998, troppo tardi per aiutare Abu Zayd.

Secondo studiosi islamisti conservatori citati contro Abu Zayd dai querelanti, il professore era "un ignorante sostenitore dell'Illuminismo "che comprende la libertà di pensiero come la libertà di condurre il popolo all'infedeltà". Un altro ha definito il lavoro di Abu Zayd "culturale". AIDS" e "terrorismo intellettuale." (Questo critico fu lui stesso attaccato come apostata diversi anni dopo per i suoi scritti religiosi).

Il 27 gennaio 1994, il tribunale per lo status personale di Giza respinse la domanda perché l'attore non aveva alcun interesse personale diretto nella questione. Tuttavia, il 14 giugno 1995 la Corte d'Appello del Cairo ha ribaltato la sentenza della corte inferiore a favore del querelante, il giudice 'Abd al-'Alim Musa (che aveva lavorato per diversi anni in Arabia Saudita) ha ritenuto Abu Zayd un apostata, e dichiarando nullo il matrimonio di Abu Zayd e Ibtihal Younis.

Ragionamento del giudizio

Tra l'altro la corte ha dichiarato che il versetto che autorizza la tassa discriminatoria jizya sui non musulmani "non è soggetto a discussione", e che il possesso di schiave è consentito a determinate condizioni da "versetti coranici chiari che dobbiamo seguire" Abu Zayd è stato anche accusato di non credere nei jinn (geni).

La sentenza ha affermato che:

l'affermazione dell'imputato secondo cui l'obbligo per cristiani ed ebrei di pagare la jizyah (tassa elettorale) costituisce un'inversione degli sforzi dell'umanità per stabilire un mondo migliore è contraria ai versetti divini sulla questione della jizyah , in un modo ritenuto da alcuni inappropriato, persino per questioni e giudizi temporali nonostante la sua inadeguatezza quando si tratta del Corano e della Sunnah , i cui testi rappresentano l'apice del trattamento umano e generoso delle minoranze non musulmane. Se i paesi non musulmani concedessero alle loro minoranze musulmane anche un decimo dei diritti accordati alle minoranze non musulmane dall'Islam, invece di intraprendere l'omicidio di massa di uomini, donne e bambini, questo sarebbe un passo avanti per l'umanità. Il versetto su jizyah , versetto 29 di Surat al-Tawbah, a cui si oppone l'imputato, non è oggetto di discussione.

La sentenza ha affermato che l'interrogazione di Abu Zayd sulla liceità nell'Islam della proprietà di schiave, è "contraria a tutti i testi divini che lo consentono purché siano soddisfatte le condizioni richieste", e che la legittimità del possesso di schiave è considerata "religiosamente provato senza dubbio".

Il giudice capo della Corte d'Appello 'Abd al-'Alim Musa ei suoi colleghi giuristi hanno dichiarato che Abu Zayd è "una minaccia alla sicurezza nazionale, affermando che attaccando l'Islam, ha attaccato lo stato su cui è fondato". L'interpretazione religiosa conservatrice della corte è stata evidenziata un mese dopo la sentenza, quando il giudice Alim ha detto a una rivista egiziana che i musulmani sono tenuti a credere negli spiriti, nei diavoli e nel trono di Dio.

Nell'esaminare il lavoro di Abu Zayd e l'accusa contro di lui di non credere a Jinn, lo studioso Michael Cook osserva che Abu Zayd non ha negato esplicitamente l'esistenza di jinn , ma ha spiegato la loro ragione per essere nel Corano come parte di un appello "all'esistenza Concezioni arabe di comunicazione tra geni e umani". Poiché i jinn "facevano parte della cultura degli arabi al tempo in cui fu rivelato il Corano" (e fanno ancora molto parte della cultura popolare araba), senza la loro inclusione "la nozione di rivelazione divina" sarebbe stata difficile da accettare .

Motivazione

Oltre alle innovazioni di Abu Zayd nell'interpretazione del Corano, si pensa che il suo background di critico del fondamentalismo islamico, e in particolare delle società di investimento islamiche (per una delle quali Abdel-Sabour Shahin era stato consigliere religioso), abbia giocato un ruolo importante. parte nel motivare i suoi avversari.

Promozione all'Università del Cairo

L'ironia della storia si è verificata quando l'Università del Cairo ha promosso Abu Zayd a professore ordinario e il comitato accademico ha scritto:

Dopo aver esaminato i lavori presentati dal Dr. Abu-Zeid nella sua domanda di promozione, esaminandoli sia individualmente che nel loro insieme, siamo giunti alla seguente conclusione: i suoi prodigiosi sforzi accademici dimostrano che è un ricercatore ben radicato nel suo campo accademico , ben letto nelle nostre tradizioni intellettuali islamiche e con una conoscenza di tutti i suoi molti rami - principi islamici, teologia, giurisprudenza, sufismo, studi coranici, retorica e linguistica - non si è riposato sugli allori della sua profonda conoscenza di questo campo, ma ha assunto una posizione aperta e critica. Non tenta di fare una critica finché non ha padroneggiato i problemi che ha di fronte, indagandoli attraverso metodologie sia tradizionali che moderne. Insomma è un pensatore libero, che aspira solo alla verità. Se c'è qualcosa di urgente nel suo stile, nasce dall'urgenza della crisi che sta vivendo il mondo arabo-islamico contemporaneo e dalla necessità di identificare onestamente i mali di questo mondo per trovare una cura efficace. La ricerca accademica non dovrebbe essere isolata dai problemi sociali, ma dovrebbe essere autorizzata a partecipare ai dibattiti attuali e a suggerire soluzioni ai dilemmi attuali consentendo ai ricercatori di indagare e interpretare per quanto possibile.

Reazione alla decisione

La decisione ha suscitato un grande dibattito, critiche all'estero per la violazione dei diritti umani fondamentali ma rabbia contro Abu Zayd e minacce di morte in Egitto. Lo stesso Abu Zayd si è lamentato: "Ci è voluta una settimana perché il mio nome fosse maledetto in tutto l'Egitto. Anche nel mio villaggio dicevano che insegnavo eresie agli studenti..."

Minacce di morte

Poco dopo l'emissione del verdetto, un gruppo di professori dell'Università al-Azhar , il “centro teologico d'Egitto”, ha rilasciato una dichiarazione congiunta chiedendo l'esecuzione di Abu Zayd. L' organizzazione della Jihad islamica egiziana (che ha assassinato il presidente egiziano Anwar Sadat nel 1981 e all'epoca era impegnata in una guerriglia con il governo) ha rilasciato una dichiarazione in cui affermava che il professore doveva essere ucciso per aver abbandonato la sua fede musulmana. Ma le richieste per la sua morte non si limitavano agli insorti. Persino un giornale pubblicato dal partito politico al potere del regime apparentemente laico anti-fondamentalista, The Islamic Banner , ha dichiarato che l'"esecuzione" era una pena adeguata se Abu Zayd non si fosse pentito. Inoltre Abu Zayd ha ricevuto minacce per posta, una delle quali prometteva "Non importa quanto la polizia cerchi di proteggerti, non scapperai".

Il dottor Nasr Abu Zayd era protetto dalla polizia, ma la credenza nella sua apostasia era così diffusa che persino un ufficiale di polizia a guardia della sua casa lo chiamava "kafir" quando un vicino di Abu Zayd gli chiedeva della situazione.

Caso contro decisione

Il caso della Corte si basava sulla presunta apostasia di Nasr Abu Zayd, quindi la decisione si basava sulla punizione coranica. Ma il codice penale egiziano non riconosceva l'apostasia e il diritto civile limita la prova dell'apostasia a due possibilità: o un certificato di un'istituzione religiosa specializzata che attesti che l'individuo si è convertito ad un'altra religione, o una confessione da parte dell'individuo che si è convertito . Né era stato fornito. Nasr Abu Zayd non si è mai dichiarato apostata. In un'intervista ha spiegato:

Sono sicuro di essere musulmano. La mia paura peggiore è che le persone in Europa mi considerino e mi trattino come un critico dell'Islam. Non sono. Non sono un nuovo Salman Rushdie e non voglio essere accolto e trattato come tale. Sono un ricercatore. Sono critico nei confronti del pensiero islamico antico e moderno. Tratto il Corano come un naṣṣ (testo) dato da Dio al profeta Maometto. Quel testo è messo in una lingua umana, che è la lingua araba. Quando l'ho detto, sono stato accusato di dire che il profeta Maometto ha scritto il Corano. Questa non è una crisi di pensiero, ma una crisi di coscienza.

Esilio

Il 23 luglio 1995, la coppia è fuggita dalla loro patria per un anno sabbatico a tempo indeterminato. Volarono a Madrid , poi decisero di andare dalla Spagna nei Paesi Bassi , dove fu invitato a insegnare come Visiting Professor all'Università di Leiden . Abu Zayd ha spiegato,

Non potevo sopportare più di due mesi di sicurezza 24 ore su 24. Ogni volta che qualcuno veniva a trovarli doveva essere sgomberato. Ogni volta che volevo uscire dovevo coordinarmi con la sicurezza. Non potevo semplicemente andare in un bar con i miei amici e giocare a backgammon. Che tipo di vita era quella?

Sebbene i suoi libri non siano stati ufficialmente banditi in Egitto, sono stati ritirati dagli scaffali della biblioteca della sua alma mater.

L'8 novembre 1999 ha intentato una causa contro il ministro della giustizia egiziano, chiedendo che la sentenza del 1996 che aveva annullato il matrimonio fosse dichiarata illegale.

Eredità

Il governo egiziano "si è sforzato di ignorare" il caso. Ci sono state solo brevi menzioni nei media statali e nessun funzionario del governo ha parlato in sua difesa. Tuttavia, nel 1998, le norme che disciplinano i tribunali della sharia in Egitto sono state modificate rendendo impossibile per le persone intentare azioni legali accusando qualcuno di apostasia , lasciando la questione alla prerogativa dell'ufficio dell'accusa.

L'azione contro Abu Zayd non è stata isolata. Durante gli anni '90 ci sono stati diversi assalti a intellettuali e artisti liberali in Egitto e altrove nel mondo musulmano. Ahmed Sobhy Mansour è stato licenziato dall'Università di Al-Azhar e imprigionato per sei mesi. Questo si è basato su un verdetto raggiunto dalla stessa università sulla base del fatto che ha rifiutato un principio fondamentale dell'Islam nella sua ricerca della verità di alcuni dei detti di Maometto , o Hadith . Il premio Nobel egiziano Naguib Mahfouz è stato pugnalato al collo da un islamista nel 1994, rendendolo incapace di usare la mano per scrivere. I tribunali egiziani furono teatro di diverse cause intentate contro intellettuali, giornalisti e professori universitari come Atif al-Iraqi, Ragaa al-Naqash, Mahmoud al-Tohami e Youssef Chahine (per il suo film El-Mohager , The Emigrant ).

Il caso di Abu Zayd è stato descritto come una dimostrazione di "l'impulso coercitivo dietro molto islamismo , così come le conseguenze non intenzionali di fare concessioni nella sua direzione", poiché quei conservatori che chiedevano la sua uccisione includevano figure religiose e media presumibilmente cooptati dal regime. Altri sono diventati sospettosi della "collusione" tra "ribelli violenti e islamisti conservatori" che ricoprivano "posizioni di alto livello in alcune istituzioni pubbliche egiziane". Gilles Kepel ) ha notato il caso come una dimostrazione di come gli islamisti moderati ed estremisti possano "completarsi a vicenda le azioni". Piuttosto che i moderati che minano gli estremisti come alcuni avevano sperato, i "moderati" (come Abdel-Sabour Shahin e The Islamic Banner) avrebbero individuato le vittime come "apostati" che venivano poi giustiziate (o nel caso di Zayd fornite di una minaccia molto credibile di omicidio) dagli estremisti (come la Jihad islamica egiziana). I "moderati" deplorano pubblicamente il fanatismo degli estremisti, ma invocano "circostanze attenuanti" in loro favore quando se ne presenta la necessità.

Il suo caso è stato paragonato alle controversie sull'interpretazione del Corano che hanno coinvolto Taha Hussein negli anni '20 e Muhammad Ahmad Khalafallah negli anni '40. Il fatto che uno studioso affermato/rispettato come Abu Zayd "soffrisse più concretamente" degli altri due è un'illustrazione delle "conquiste fatte dagli islamisti nell'ultima metà del XX secolo.

Pensato

Secondo lo studioso Navid Kermani "tre temi chiave" emergono dal lavoro di Abu Zayd:

  1. tracciare le varie interpretazioni e ambientazioni storiche del singolo testo coranico dagli albori dell'Islam fino ai giorni nostri;
  2. dimostrare la "diversità interpretativa" ( al-ta 'addud alta 'wili ) che esiste all'interno della tradizione islamica;
  3. e per mostrare come questa diversità sia stata "sempre più trascurata" nella storia islamica.

Abu Zayd si considerava un erede del Muʿtazila , "in particolare la loro idea del Corano creato e la loro tendenza all'interpretazione metaforica".

Corano come testo

Abu Zayd si oppose fermamente alla credenza in una "interpretazione unica, precisa e valida del Corano tramandata dal Profeta per tutti i tempi".

A suo avviso, il Corano ha reso la cultura araba islamica una "cultura del testo" ( hadarat al-nass ) per eccellenza, ma poiché la lingua del Corano non è autoesplicativa, questa implicita cultura araba islamica era anche una cultura dell'interpretazione ( hadarat al-ta'wil ). Abu Zayd ha enfatizzato "l'intelletto" ( `aql ) nella comprensione del Corano, in contrapposizione a "un approccio ermeneutico che dà priorità alle tradizioni narrate [ hadith ]" ( naql ). Come riflesso di ciò Abu Zaid usava il termine ta'wil (interpretazione) per indicare gli sforzi per comprendere il Corano, mentre nelle scienze islamiche, la letteratura che spiegava il Corano veniva chiamata tafsir (commento, spiegazione).

Per Abu Zaid, l'interpretazione va oltre la spiegazione o il commento, "perché senza" il Corano non avrebbe significato:

Il testo [coranico] è cambiato fin dal primo momento - cioè quando il Profeta lo ha recitato al momento della sua rivelazione - dalla sua esistenza come testo divino ( nass ilahi ), ed è diventato qualcosa di comprensibile, un testo umano ( nass insani ), perché è cambiato dalla rivelazione all'interpretazione ( li-annahu tahawwala min al-tanzil ila al-ta'wil ). La comprensione del testo da parte del Profeta è una delle prime fasi del movimento risultante dalla connessione del testo con l'intelletto umano.

Ermeneutica umanistica del Corano

Fin dall'inizio della sua carriera accademica, Abu Zaid ha sviluppato una rinnovata visione ermeneutica (la teoria e la metodologia dell'interpretazione del testo) del Corano e di altri testi sacri islamici, sostenendo che dovrebbero essere interpretati nel contesto storico e culturale del loro tempo . L'errore di molti studiosi musulmani è stato "vedere il Corano solo come un testo, che ha portato i conservatori così come i liberali a una battaglia di citazioni, ogni gruppo vedendo versetti chiari (quando dalla loro parte) e ambigui (quando in contraddizione). con la loro visione)". Ma questo tipo di controversia ha portato sia i conservatori che i liberali a produrre un'ermeneutica autorevole . Questa visione del Corano come testo era la visione delle élite delle società musulmane, mentre, allo stesso tempo, il Corano come "discorso orale" giocava la parte più importante nella comprensione delle masse.

Nasr Abu Zayd ha chiesto un'altra lettura del libro sacro attraverso una "ermeneutica umanistica", un'interpretazione che vede il Corano come un fenomeno vivo, un discorso. Quindi, il Corano può essere "il risultato del dialogo, del dibattito, nonostante l'argomentazione, l'accettazione e il rifiuto". Questa interpretazione liberale dell'Islam dovrebbe aprire lo spazio a nuove prospettive sulla religione e sul cambiamento sociale nelle società musulmane.

L'analisi di Abu Zayd trova diversi "insistenti appelli alla giustizia sociale" nel Corano. Un esempio è quando Muhammad, impegnato a predicare ai ricchi di Quraysh, non ha prestato attenzione a un povero cieco di nome Ibn Umm Maktūm che è venuto a chiedere consiglio al Profeta . Il Corano critica fortemente l'atteggiamento di Maometto. ( Corano 80 :10)

Abu Zayd ha anche sostenuto che mentre il discorso coranico è stato costruito in una società patriarcale, e quindi i destinatari erano naturalmente maschi, che hanno ricevuto il permesso di sposarsi, divorziare e sposare le loro parenti di sesso femminile, è "possibile immaginare che le donne musulmane ricevere gli stessi diritti", e quindi il Corano aveva una "tendenza a migliorare i diritti delle donne". La posizione classica dei moderni 'ulamā' su tale questione è comprensibile in quanto "credono ancora nella superiorità del maschio in famiglia".

L'approccio critico di Abu Zayd al discorso islamico classico e contemporaneo nei campi della teologia , della filosofia , del diritto , della politica e dell'umanesimo , ha promosso il pensiero islamico moderno che potrebbe consentire ai musulmani di costruire un ponte tra la propria tradizione e il mondo moderno della libertà di parola , uguaglianza ( diritti delle minoranze , diritti delle donne , giustizia sociale ), diritti umani , democrazia e globalizzazione .

Onori e distinzioni

  • 1975-1977: Fellowship della Fondazione Ford presso l'Università americana del Cairo.
  • 1978-1979: Fellowship della Fondazione Ford presso il Center for Middle East Studies dell'Università della Pennsylvania, Filadelfia, USA.
  • 1982: Ottiene il Premio 'Abdel-'Azīz al-Ahwānī per le scienze umane.
  • 1985–1989: Visiting Professor, Osaka University of Foreign Studies Japan.
  • 1993: Il Presidente della Tunisia ha conferito l'Ordine al Merito Repubblicano per i servizi alla cultura araba in maggio.
  • 1994– Membro dell'Advisory Board per l'"Enciclopedia del Corano"
  • 1995–: Visiting Professor all'Università di Leiden, Paesi Bassi.
  • 1998: Premio per la democrazia e la libertà dell'Associazione degli scrittori giordani.
  • 2000–2001: Cattedra onoraria Cleveringa in diritto, responsabilità, libertà di religione e coscienza, Università di Leiden.
  • 2002: Medaglia del Roosevelt Institute per la libertà di culto.
  • 2002–2003: Fellow al Wissenschaften College di Berlino.

Premi

Lavori

Abu Zayd è autore di almeno quattordici libri in arabo, tra cui opere sulla critica Muʿtazila , Ibn Arabi , Al-Shafi'i e coranica, nonché libri in inglese e articoli in entrambe le lingue.

Libri in arabo

  • Razionalismo nell'esegesi: studio del problema della metafora nella scrittura dei mutaziliti ( Al-Ittijāh al-'Aqlī fī al-Tafsīr: Dirāsah fī Qadīyat al-Majāz fī al-Qur'ân 'inda al-Mu'tazilah ) , Beirut e Casablanca 1982, 4a edizione 1998.
  • La filosofia dell'ermeneutica: uno studio sull'ermeneutica del Corano di Ibn al-'Arabī ( Falsafat al-Ta'wīl: Dirâsah fi Ta'wīl al-Qur'ān 'inda Muḥyī al-Dīn ibn al-'Arabī ), Beirut e Casablanca 1983, 4a edizione, 1998.
  • The Systems of Signs: An Introduction to Semiotics (' Ilm al-'Alāmāt ), co-editore, Cairo 1986.
  • Il concetto del testo: uno studio delle scienze coraniche ( Mafhūm al-Naṣṣ: Dirāsah fī 'Ulūm al-Qur'an ), Beirut e Il Cairo 1991, 5a edizione 1998.
  • Il problema della lettura e gli strumenti dell'interpretazione ( Ishkālīyāt al-Qirā'ah wa-Āliyāt al-Ta'wīl ), Beirut e Casablanca 1995, 5a edizione 1999.
  • L'Imam al-Shafi'i e la Fondazione dell'Ideologia della Via di Mezzo [Wasatiyya] ( al-Imâm al-Shāfi'ī wa-Ta'sīs al-Īdiyūlūjīyah al-Wasaṭīyah ), Cairo, 3a edizione 1998.
  • Critica del discorso religioso ( Naqd al-Khiṭāb al-Dīnī ), Cairo, 4a edizione 1998.
  • Women in the Discourse of Crisis ( al-Mar'ah fī Khiṭāb al-Azmah ), Cairo 1995. Vedi estratto in inglese qui : Dossier 17: Women in the Discourse of Crisis , settembre 1997, tradotto da Marlene Tadros.
  • Thinking in the Time of Anathema ( al-Tafkīr fī Zaman al-Takfīr ), Cairo, 3ed edition 1998.
  • Il califfato e l'autorità del popolo ( al-Khilāfah wa-Sulṭat al-Ummah ), Cairo, 1995.
  • Testo, Autorità, Verità ( al-Naṣṣ, al-Sulṭah, al-Haqīqah ), Beirut e Casablanca 1995, seconda edizione 1997.
  • Circoli della paura: leggere il discorso sulle donne ( Dawā'ir al-Khawf: Qirā'ah fī Khiṭāb al-Mar'ah ) Beirut e Casablanca 1999.
  • Discorso ed ermeneutica ( al-Khiṭāb wa-al-Ta'wīl ), Beirut e Casablanca 2000.
  • Così parlò Ibn al-'Arabī ( Hākadhā Takallama Ibn al-'Arabī ) L'Organizzazione nazionale egiziana per i libri, Il Cairo 2002.

Libri in inglese

  • Riforma del pensiero islamico: un'analisi storica critica . Amsterdam: Amsterdam University Press, 2006.
  • Ripensare il Corano: verso un'ermeneutica umanistica . Utrecht: Humanistics University Press, 2004.
  • Voice of an Exile: Reflections on Islam (con Esther R. Nelson). New York: Praeger Publishers, 2004.

Articoli in inglese

  • Teoria dell'interpretazione di Al-Ghazali , Journal of Osaka University of Foreign Studies, Giappone, 72, 1986, pp. 1–24.
  • L'uomo perfetto nel Corano: analisi testuale , Journal of Osaka University of Foreign Studies, Giappone, n. 73, 1988, pp. 111-133.
  • Il caso di Abu-Zaid , Index on Censorship, Londra, 4, 1996, pp. 30-39.
  • Esposizione linguistica di Dio nel Corano in Fundamentalismus der Moderne, Christen und Muslime im Dialog, Evangelische Akademie, Loccum, Germania, 75/94, 1996, pp. 97-110.
  • The Textuality of The Koran in Islam and Europe in Past and Present, NIAS (Netherlands Institute for Advanced Study in The Humanities and Social Sciences), 1997, pp. 43 – 52.
  • Attributi divini nel Corano: alcuni aspetti poetici nell'Islam e nella modernità, a cura di John Cooper, Ronald Nettler e Mohammed Mahmoud, IB Tauris, Londra, 1998, pp. 120-211.
  • Processo dell'Inquisizione in Egitto , in Human Rights in Islam 15, RIMO, Maastricht 1998, pp. 47-55.
  • Islam, musulmani e democrazia , in Religion und Politik, Konrad-Adenauer-Stiftung, intere Studi n. 151/1998, pp. 103-12.
  • Letteratura ed eresia – Letteratura e giustizia: il potenziale critico della religione illuminata nella letteratura, Menschenrechte in Islamischen Gesellschaften und Staaten, Evangelische Akademie Loccum 22/96, 1998, pp. 18-32.
  • Il concetto di diritti umani, il processo di modernizzazione e la politica del dominio occidentale , in Politik und Gesellschaft: International Politics and Society, Herausgegeben von der Friedrich-Ebert-Stiftung, 4/1998, pp. 434-437.
  • La modernizzazione dell'Islam o l'islamizzazione della modernità , in Cosmopolitanismo, identità e autenticità in Medio Oriente, ed. Roel Meijer, Curzon Press, Inghilterra 1999, pp 71-86.
  • Cosmologia islamica ed esegesi coranica , in Religion Wandel der Kosmologien, a cura di Dieter Zeller, Sonderdruck 1999, pp. 217-230.
  • The Sectarian and the Renaissance Discourse , tradotto e introdotto da Mona Mikhail, ALIF, Journal of Comparative Poetics, The American University of Cairo, n. 19, 1999, pp. 203-222
  • L'immagine dell'Europa nella narrativa egiziana moderna , in Colonizer and Colonized, Eds. Theo D'haen e Patricia Krüs, Rodopi, Amsterdam-Atlanta 2000, vol. 2, pp. 627–643.
  • Il Corano: Dio e l'uomo nella comunicazione: conferenza inaugurale per la cattedra Cleveringa all'Università di Leiden (27 novembre 2000)
  • Il concetto coranico di giustizia , Polylog, forum per la filosofia interculturale, n. 3 (giugno 2001).
  • Il Corano, l'Islam e Maometto , Reset-Dialogues on Civilizations.
  • Paradiso, da che parte? Al-Ahram Weekly, numero 603.
  • Il dilemma dell'approccio letterario al Corano , ALIF, Journal of Comparative Poetics, American University Cairo (AUC), No. 23, Literature and the Sacred, 2003, pp. 8-47.
  • Spricht Gott nur Arabisch? ( Dio parla arabo? ), in Michael Thumann (a cura di), Der Islam und der Westen, Berliner Taschenbuch Verlag, Berlin 2003, pp. 117-126.
  • Voci nell'Enciclopedia del Corano , Brill, Leiden-Boston-Köln:
    • Arroganza , vol. I (2001), pp. 158-161.
    • Vita quotidiana: Corano In, vol. II (2002), pp. 80-97.
    • Malattia e salute , vol. II (2002), pp. 501-502.
    • Intenzione , vol. II (2002), pp. 549-551.
    • Oppressione , Vol III (2003), pp. 583-584.
  • Islam in Europa/Europa contro l'Islam! Europe, Open Your Eyes , in: Robertson-von Trotha, Caroline Y. (a cura di): Europe: Insights from the Outside (= Kulturwissenschaft interdisziplinär/Interdisciplinary Studies on Culture and Society, Vol. 5), Baden-Baden 2011, pp 67-73.

Recensioni di libri in inglese

  • Oltre le parole scritte: aspetti orali della Scrittura nella storia della religione di William A. Graham, Die Welt des Islam, EJ Brill, Leiden, 1995, 35, 1, pp. 150-152.
  • Musulmani, ebrei e pagani: Studi sulla medina islamica antica , di Micheal Lecker, Bibliotheca Orientalis LV n. 1 / 2, gennaio-aprile 1998, colonna 275-8.
  • Paradise Lost: Riflessioni sulla lotta per l'autenticità in Medio Oriente di CAO van Nieuwenhuijze, Bibliotheca Orientalis LVI n. 3/4, maggio-agosto 1999, colonna 510-513.
  • Immagine del profeta Maometto in Occidente, A Study of Muir , Margoliouth e Watt , di Jabal Muhammad Buaben, Bibliotheca Orientalis LVI n. 3/4, maggio-agosto 1999, colonna 518-522.
  • Riformare il mondo musulmano , di MA Shoudhury, Biblitheca Orientalis, LV11 No.1/2, gennaio-aprile 2000 colonne 221-224.
  • Islamic Banking and Interest: a study of the Prohibition of Riba and its Contemporary Interpretation di Abdullad Saeed, Bibliotheca Orientalis, LV11 n. 5/6, settembre-dicembre 2000 colonna 736-739.

Traduzioni

Tedesco

Libri
  • Politik und Islam: Kritik des Religiösen Diskurses , tradotto da Cherifa Magdi, Dipa-Verlag, Francoforte, 1996.
  • Ein Leben mit dem Islam (Vita con l'Islam) autobiografia a cura di Navid Kermani, tradotta da Sharifa Magdi, Herder 1999.
Articoli
  • Islam und Menschenrechte (Islam e diritti umani) , Kas. Auslands-Informationen, Konrad Adenauer Stiftung, 5, 1996, pp. 51-59.
  • Die Frauenfrage zwischen Fundamentalismus und Aufklärung di Salima Salih, in Islam-Demokratie-Moderne, Aktuelle Antworten arabicher Denker, Verlag CH Beck, München, 1998, pp. 193-210.
  • Jochen Hippler , Nasr Hamid Abu Zaid, Amr Hamzawy : Krieg, Repressione, Terrorismo. Politische Gewalt und Zivilisation in westlichen und muslimischen Gesellschaften . ifa, Stoccarda 2006, (Recensione)

olandese

  • Vernieuwing in het islatisch denken , tradotto da Fred e Rob Leemhuis, Uitgeverij BULAAQ, Amsterdam, 1996.
  • Islam en democratie: convergenze di divergenze? In de hemel op aarde - De gelovige burger in multiculturele democratie, Davidfonds Leuven 1998, pp. 114-128.
  • Mijn Leven ha incontrato de Islam , Becht. Haarlem, 2002

francese

  • Le Discours religieux contemporain: mécanismes et fondements intellectuels , tradotto da Nachwa al-Azhari, Edwige Lambert e Iman Farag, In: Egypte/Monde arabe , No.3, 3e trimestre, 1990, Cairo, Cedej , pp. 73-120.
  • Critique du Discours religieux , tradotto da Mohamed Chairet, Sindbad Actes Sud, 1999.

indonesiano

  • Imam Syafi'i: Moderatisme – Eklektisime – Arabisme , tradotto da Khoiron Nahdliyyin, LKIS, 1997.

italiano

  • Islâm e Storia, Critica del discorso religioso , Bollati Boringhieri, 2002.
  • Testo sacro e libertà. Per una lettura critica del Corano , testi di Nasr Hamid Abu Zayd a cura di Federica Fedeli, introduzione di Nina zu Fürstenberg, I libri di Reset, Marsilio, Venezia 2012, ISBN  978-88-317-1091-6
  • Una vita con l'Islam , Il Mulino, 2004

persiano

  • Mafhūm al-Waḥy , di Muhammad Taqi Karmi, in Naqd o Nazar, vol 3, n. 4, autunno 1997, pp. 376-433.
  • al-Tārīkhīyah: al-Mafhūm al-Multabis , di Muhammad Taqi Karmi, in Naqd o Nazar, vol 3, no. 4, autunno 1997, pp. 328-375

Turco

  • Principi universali della Shari'ah: una nuova lettura , tradotto dall'arabo al turco da Mostafa Unver, Journal of Islamic Research, Ankara, Turchia, vol. 8, n. 2, 1995, pp. 139-143.
  • Il problema dell'ermeneutica coranica, dal periodo classico al periodo recente di Ömer Özsoy, Journal of Islamic Research, Ankara, Turchia, vol. 9, nr. 1-2-3-4, 1996, pp. 24-44.
  • The Foundation of The Moderate Ideology in Islamic Thought di al-Shāi'îī , tradotto da M. Hayri Kırbasoğlu, in Sunni Paradigmanın Olusumunda, Kitabiyat, Ankara 2000, pp. 89-148.
  • ' slam'la bir Yaşam , İletişim Yayınları , 2004

Appunti

Riferimenti

link esterno