Motivo - Reason

La ragione è la capacità di applicare consapevolmente logica per trarre conclusioni dal nuovo o esistente informazioni , con l'obiettivo di cercare la verità . È strettamente associato ad attività tipicamente umane come la filosofia , la scienza , il linguaggio , la matematica e l' arte , ed è normalmente considerata un'abilità distintiva posseduta dagli esseri umani . La ragione è a volte indicata come razionalità .

Il ragionamento è associato agli atti del pensiero e della cognizione e implica l'uso del proprio intelletto . Il campo della logica studia i modi in cui gli esseri umani possono utilizzare il ragionamento formale per produrre argomenti logicamente validi . Il ragionamento può essere suddiviso in forme di ragionamento logico , come: ragionamento deduttivo , ragionamento induttivo e ragionamento abduttivo . Aristotele ha tracciato una distinzione tra ragionamento logico discorsivo (ragione propriamente detta) e ragionamento intuitivo , in cui il processo di ragionamento attraverso l'intuizione, per quanto valido, può tendere verso il personale e il soggettivamente opaco. In alcuni contesti sociali e politici le modalità di ragionamento logico e intuitivo possono scontrarsi, mentre in altri contesti l'intuizione e la ragione formale sono viste come complementari piuttosto che conflittuali. Ad esempio, in matematica , l'intuizione è spesso necessaria per i processi creativi coinvolti nell'arrivare a una dimostrazione formale , probabilmente il più difficile dei compiti di ragionamento formale.

Il ragionamento, come l'abitudine o l' intuizione , è uno dei modi in cui il pensiero si sposta da un'idea a un'idea correlata. Ad esempio, il ragionamento è il mezzo con cui gli individui razionali comprendono le informazioni sensoriali dai loro ambienti, o concettualizzano dicotomie astratte come causa ed effetto , verità e falsità , o idee riguardanti nozioni di bene o male . Il ragionamento, come parte del processo decisionale esecutivo , è anche strettamente identificato con la capacità di cambiare consapevolmente, in termini di obiettivi , credenze , atteggiamenti , tradizioni e istituzioni , e quindi con la capacità di libertà e autodeterminazione .

In contrasto con l'uso di "ragione" come sostantivo astratto , una ragione è una considerazione data che spiega o giustifica eventi, fenomeni o comportamenti . Le ragioni giustificano le decisioni, le ragioni supportano le spiegazioni dei fenomeni naturali; si possono addurre ragioni per spiegare le azioni (condotta) degli individui.

L'uso della ragione, o il ragionamento, può anche essere descritto più chiaramente come fornire buone o le migliori ragioni. Ad esempio, quando si valuta una decisione morale, «la moralità è, quanto meno, lo sforzo di guidare la propria condotta con la ragione, cioè facendo ciò che ci sono le migliori ragioni per fare, dando un peso uguale [e imparziale] al interessi di tutti coloro che sono toccati da ciò che si fa".

Psicologi e scienziati cognitivi hanno tentato di studiare e spiegare come le persone ragionano , ad esempio quali processi cognitivi e neurali sono coinvolti e come i fattori culturali influenzano le inferenze che le persone traggono. Il campo del ragionamento automatizzato studia come il ragionamento può o non può essere modellato computazionalmente. La psicologia animale considera la questione se animali diversi dagli umani possano ragionare.

Etimologia e parole correlate

Nella lingua inglese e in altre lingue europee moderne , "ragione" e parole correlate rappresentano parole che sono sempre state utilizzate per tradurre termini latini e greci classici nel senso del loro uso filosofico.

  • Il termine greco originale era "λόγος" logos , radice della moderna parola inglese " logic ", ma anche una parola che potrebbe significare ad esempio "discorso" o "spiegazione" o un "conto" (di denaro gestito).
  • Come termine filosofico logos è stato tradotto nei suoi significati non linguistici in latino come ratio . In origine non era solo una traduzione utilizzata per la filosofia, ma era anche comunemente una traduzione per logos nel senso di un conto di denaro.
  • La ragione francese deriva direttamente dal latino, e questa è la fonte diretta della parola inglese "ragione".

Anche i primi grandi filosofi a pubblicare in inglese, come Francis Bacon , Thomas Hobbes e John Locke, scrivevano regolarmente in latino e francese e confrontavano i loro termini con quelli greci, trattando le parole " logos ", " rapporto ", " ragione " e "ragione" come intercambiabile. Il significato della parola "ragione" in sensi come "ragione umana" si sovrappone in larga misura anche a " razionalità " e l'aggettivo di "ragione" in contesti filosofici è normalmente " razionale ", piuttosto che "ragionevole" o "ragionevole". ". Alcuni filosofi, ad esempio Thomas Hobbes , usarono anche la parola raziocinio come sinonimo di "ragionamento".

Storia filosofica

La proposta che la ragione dia all'umanità una posizione speciale nella natura è stata ritenuta una caratteristica distintiva della filosofia occidentale e in seguito della scienza moderna occidentale , a partire dalla Grecia classica. La filosofia può essere descritta come uno stile di vita basato sulla ragione e, d'altra parte, la ragione è stata uno dei principali argomenti di discussione filosofica fin dai tempi antichi. Si dice spesso che la ragione sia riflessiva , o "autocorrettiva", e la critica della ragione è stata un tema persistente in filosofia. È stato definito in modi diversi, in tempi diversi, da diversi pensatori sulla natura umana.

Filosofia classica

Per molti filosofi classici , la natura era intesa teleologicamente , nel senso che ogni tipo di cosa aveva uno scopo definitivo che rientrava in un ordine naturale che era esso stesso inteso come scopo. Forse a partire da Pitagora o Eraclito , si dice addirittura che il cosmo abbia ragione. La ragione, secondo questo resoconto, non è solo una caratteristica che gli esseri umani hanno, e che influenza la felicità tra le altre caratteristiche. La ragione era considerata di statura superiore rispetto ad altre caratteristiche della natura umana, come la socievolezza, perché è qualcosa che l'uomo condivide con la natura stessa, collegando una parte apparentemente immortale della mente umana con l'ordine divino del cosmo stesso. All'interno della mente umana o anima ( psiche ), la ragione è stata descritta da Platone come il monarca naturale che dovrebbe governare sulle altre parti, come la vivacità ( thumos ) e le passioni. Aristotele , allievo di Platone, definì gli esseri umani come animali razionali , sottolineando la ragione come una caratteristica della natura umana . Ha definito la più alta felicità o benessere umano ( eudaimonia ) come una vita vissuta in modo coerente, eccellente e completamente in accordo con la ragione.

Le conclusioni da trarre dalle discussioni di Aristotele e Platone su questo argomento sono tra le più dibattute nella storia della filosofia. Ma i resoconti teleologici come quelli di Aristotele furono molto influenti per coloro che tentano di spiegare la ragione in un modo coerente con il monoteismo e l'immortalità e la divinità dell'anima umana. Ad esempio, nel racconto neoplatonico di Plotino , il cosmo ha un'anima, che è la sede di tutta la ragione, e le anime di tutti i singoli umani sono parte di quest'anima. La ragione è per Plotino sia il fornitore di forma alle cose materiali, sia la luce che riporta le anime degli individui in linea con la loro fonte.

Filosofia cristiana e islamica

La visione classica della ragione, come molte importanti idee neoplatoniche e stoiche, fu prontamente adottata dalla Chiesa primitiva poiché i Padri della Chiesa vedevano la filosofia greca come uno strumento indispensabile dato all'umanità affinché possiamo comprendere la rivelazione. Ad esempio, i più grandi tra i primi santi Padri della Chiesa e Dottori della Chiesa come Agostino di Ippona , Basilio di Cesarea e Gregorio di Nissa furono filosofi neoplatonici tanto quanto teologi cristiani e adottarono la visione neoplatonica della ragione umana insieme al implicazioni associate per il nostro rapporto con la creazione, con noi stessi e con Dio. Tali resoconti neoplatonici della parte razionale dell'anima umana erano anche standard tra i filosofi islamici medievali e rimangono importanti nella filosofia iraniana . Mentre l'intellettualismo europeo si riprendeva dai secoli bui post-romani, l' eredità patristica cristiana e l'influenza dei grandi studiosi islamici come Averroè e Avicenna hanno prodotto la visione scolastica della ragione (vedi Scolastica ) da cui si è sviluppata la nostra idea moderna di questo concetto. Tra gli scolastici che si affidarono al concetto classico di ragione per lo sviluppo delle loro dottrine, nessuno fu più influente di san Tommaso d'Aquino , che mise questo concetto al centro della sua Legge Naturale . In questa dottrina, Tommaso conclude che poiché gli umani hanno ragione e poiché la ragione è una scintilla del divino, ogni singola vita umana è inestimabile, tutti gli umani sono uguali e ogni umano nasce con un insieme intrinseco e permanente di diritti fondamentali. Su questa base, l'idea dei diritti umani sarebbe stata poi costruita dai teologi spagnoli della Scuola di Salamanca . Altri scolastici, come Roger Bacon e Albertus Magnus , seguendo l'esempio di studiosi islamici come Alhazen , hanno enfatizzato la ragione un'intrinseca capacità umana di decodificare l'ordine creato e le strutture che stanno alla base della nostra realtà fisica esperita. Questa interpretazione della ragione fu strumentale allo sviluppo del metodo scientifico nelle prime Università dell'alto medioevo.

La ragione centrato sul soggetto nella filosofia della prima età moderna

La prima era moderna è stata caratterizzata da una serie di cambiamenti significativi nella comprensione della ragione, a partire dall'Europa . Uno dei più importanti di questi cambiamenti ha coinvolto un cambiamento nella comprensione metafisica degli esseri umani. Scienziati e filosofi cominciarono a mettere in discussione la comprensione teleologica del mondo. Non si presumeva più che la natura fosse simile all'uomo, con i suoi scopi o la sua ragione, e la natura umana non funzionava più secondo nient'altro che le stesse " leggi di natura " che influenzano le cose inanimate. Questa nuova comprensione alla fine sostituì la precedente visione del mondo che derivava da una comprensione spirituale dell'universo.

René Cartesio

Di conseguenza, nel XVII secolo, René Descartes respinse esplicitamente la nozione tradizionale di esseri umani come "animali razionali", suggerendo invece che non sono altro che "cose ​​pensanti" sulla falsariga di altre "cose" in natura. Qualsiasi motivo di conoscenza al di fuori di tale comprensione era, quindi, soggetto a dubbio.

Nella sua ricerca di un fondamento di tutta la conoscenza possibile, Cartesio decise deliberatamente di mettere in dubbio ogni conoscenza, tranne quella della mente stessa nel processo di pensiero:

In questo momento non ammetto nulla che non sia necessariamente vero. Non sono quindi precisamente altro che una cosa pensante; questa è una mente, o intelletto, o comprensione, o ragione - parole di cui prima ignoravo il significato.

Questa alla fine divenne nota come ragione epistemologica o "soggettiva", perché si basa sul soggetto conoscente , che percepisce il resto del mondo e se stesso come un insieme di oggetti da studiare, e dominato con successo applicando la conoscenza accumulata attraverso tale studio. Rompendo con la tradizione e molti pensatori dopo di lui, Cartesio esplicitamente non divise l'anima incorporea in parti, come la ragione e l'intelletto, descrivendole come un'entità incorporea indivisibile.

Contemporaneo di Cartesio, Thomas Hobbes descrisse la ragione come una versione più ampia di "addizione e sottrazione" che non si limita ai numeri. Questa comprensione della ragione è talvolta chiamata ragione "calcolatrice". Simile a Cartesio, Hobbes ha affermato che "Nessun discorso può finire in una conoscenza assoluta dei fatti, del passato o del futuro", ma che "senso e memoria" sono conoscenza assoluta.

Alla fine del XVII secolo, fino al XVIII secolo, John Locke e David Hume svilupparono ulteriormente la linea di pensiero di Cartesio. Hume la prese in una direzione particolarmente scettica , proponendo che non ci potesse essere alcuna possibilità di dedurre rapporti di causa ed effetto, e quindi nessuna conoscenza si basa sul solo ragionamento, anche se sembra il contrario.

Hume osservò notoriamente che: "Noi parliamo non strettamente e filosoficamente quando parliamo del combattimento della passione e della ragione. La ragione è, e dovrebbe solo essere schiava delle passioni, e non può mai pretendere altro ufficio che quello di servire e obbedisci loro". Hume ha anche portato la sua definizione di ragione a estremi non ortodossi sostenendo, a differenza dei suoi predecessori, che la ragione umana non è qualitativamente diversa dal concepire semplicemente idee individuali, o dai giudizi che associano due idee, e che "la ragione non è altro che un istinto meraviglioso e incomprensibile". nelle nostre anime, che ci porta lungo un certo treno di idee e le dota di qualità particolari, secondo le loro situazioni e relazioni particolari". Ne consegue che gli animali hanno ragione, solo molto meno complessa della ragione umana.

Nel XVIII secolo, Immanuel Kant tentò di dimostrare che Hume aveva torto dimostrando che un sé " trascendentale ", o "io", era una condizione necessaria di ogni esperienza. Pertanto, suggeriva Kant, sulla base di tale sé è di fatto possibile ragionare sia sulle condizioni che sui limiti della conoscenza umana. E finché questi limiti sono rispettati, la ragione può essere veicolo di moralità, giustizia, estetica, teorie della conoscenza ( epistemologia ), e comprensione.

Ragione sostanziale e formale

Nella formulazione di Kant, che scrisse alcuni dei trattati moderni più influenti sull'argomento, la grande conquista della ragione ( tedesco : Vernunft ) è quella di poter esercitare una sorta di legislazione universale. Kant seppe quindi riformulare le basi del ragionamento morale-pratico, teorico ed estetico, su leggi "universali".

Qui il ragionamento pratico è la formulazione auto-legislativa o auto-governativa di norme universali e il ragionamento teorico il modo in cui gli umani postulano le leggi universali della natura .

Nella ragione pratica, l' autonomia morale o la libertà degli esseri umani dipende dalla loro capacità di comportarsi secondo le leggi che sono date loro dal corretto esercizio di tale ragione. Ciò contrastava con le precedenti forme di moralità, che dipendevano dalla comprensione e dall'interpretazione religiose , o dalla natura per la loro sostanza.

Secondo Kant, in una società libera ogni individuo deve essere in grado di perseguire i propri obiettivi come meglio crede, purché le proprie azioni siano conformi ai principi dati dalla ragione. Ha formulato un tale principio, chiamato " imperativo categorico ", che giustificherebbe un'azione solo se potesse essere universalizzato:

Agisci solo secondo quella massima per cui puoi, nello stesso tempo, volere che diventi una legge universale.

A differenza di Hume, quindi, Kant insiste che la ragione stessa (tedesco Vernunft ) ha fini naturali in sé, la soluzione dei problemi metafisici, in particolare la scoperta dei fondamenti della morale. Kant sosteneva che questo problema poteva essere risolto con la sua " logica trascendentale " che a differenza della logica normale non è solo uno strumento, utilizzabile indifferentemente, come lo era per Aristotele, ma una scienza teorica a sé stante e base di tutte le altri.

Secondo Jürgen Habermas , l'"unità sostanziale" della ragione si è dissolta nei tempi moderni, tanto da non poter più rispondere alla domanda "Come dovrei vivere?" Invece, l'unità della ragione deve essere strettamente formale, o "procedurale". Ha quindi descritto la ragione come un insieme di tre sfere autonome (sul modello delle tre critiche di Kant):

  1. La ragione cognitivo-strumentale è il tipo di ragione impiegato dalle scienze. Serve per osservare gli eventi, per prevedere e controllare gli esiti, per intervenire nel mondo sulla base delle sue ipotesi;
  2. La ragione morale-pratica è ciò che usiamo per deliberare e discutere questioni in ambito morale e politico, secondo procedure universalizzabili (simili all'imperativo categorico di Kant); e
  3. La ragione estetica si trova tipicamente nelle opere d'arte e nella letteratura e comprende i nuovi modi di vedere il mondo e interpretare le cose che quelle pratiche incarnano.

Per Habermas, queste tre sfere sono il dominio degli esperti, e quindi hanno bisogno di essere mediate con il " mondo della vita " dai filosofi. Nel tracciare una tale immagine della ragione, Habermas sperava di dimostrare che l'unità sostanziale della ragione, che nelle società premoderne era stata in grado di rispondere alle domande sulla vita buona, poteva essere compensata dall'unità delle procedure formalizzabili della ragione.

La critica della ragione

Hamann , Herder , Kant , Hegel , Kierkegaard , Nietzsche , Heidegger , Foucault , Rorty e molti altri filosofi hanno contribuito a un dibattito su cosa significhi o dovrebbe significare la ragione. Alcuni, come Kierkegaard, Nietzsche e Rorty, sono scettici sulla ragione incentrata sul soggetto, universale o strumentale, e persino scettici nei confronti della ragione nel suo insieme. Altri, incluso Hegel, credono che abbia oscurato l'importanza dell'intersoggettività , o "spirito" nella vita umana, e tentano di ricostruire un modello di ciò che dovrebbe essere la ragione.

Alcuni pensatori, ad esempio Foucault, credono che ci siano altre forme di ragione, trascurate ma essenziali per la vita moderna, e per la nostra comprensione di cosa significhi vivere una vita secondo ragione.

Negli ultimi decenni sono state avanzate numerose proposte per "riorientare" questa critica della ragione, o per riconoscere le "altre voci" o "nuovi dipartimenti" della ragione:

Ad esempio, in opposizione alla ragione centrato sul soggetto, Habermas ha proposto un modello di ragione comunicativa che la vede come un'attività essenzialmente cooperativa, basata sul fatto dell'intersoggettività linguistica .

Nikolas Kompridis ha proposto una visione ampiamente onnicomprensiva della ragione come "quell'insieme di pratiche che contribuisce all'apertura e al mantenimento dell'apertura" negli affari umani, e un focus sulle possibilità della ragione per il cambiamento sociale.

Il filosofo Charles Taylor , influenzato dal filosofo tedesco del XX secolo Martin Heidegger , ha proposto che la ragione dovrebbe includere la facoltà di divulgazione , che è legata al modo in cui diamo un senso alle cose nella vita quotidiana, come un nuovo "dipartimento" della ragione .

Nel saggio "Cos'è l'Illuminismo?", Michel Foucault ha proposto un concetto di critica basato sulla distinzione di Kant tra usi della ragione "privati" e "pubblici". Questa distinzione, come suggerito, ha due dimensioni:

  • La ragione privata è la ragione che si usa quando un individuo è "un ingranaggio di una macchina" o quando "ha un ruolo da svolgere nella società e lavori da svolgere: essere un soldato, avere le tasse da pagare, essere al comando di una parrocchia, per essere un funzionario".
  • La ragione pubblica è la ragione usata "quando si ragiona come un essere ragionevole (e non come un ingranaggio di una macchina), quando si ragiona come un membro dell'umanità ragionevole". In queste circostanze, «l'uso della ragione deve essere libero e pubblico».

La ragione rispetto ai concetti correlati

Rispetto alla logica

I termini logica o logica sono talvolta usati come se fossero identici al termine ragione o al concetto di essere razionale , o talvolta la logica è vista come la forma più pura o che definisce la ragione: "La logica riguarda il ragionamento, l'andare da premesse per una conclusione... Quando si fa logica, si cerca di chiarire il ragionamento e di separare il ragionamento buono da quello cattivo". Nelle moderne economia , scelta razionale si presume di equiparare a logicamente coerente scelta.

Ragione e logica possono tuttavia essere pensate come distinte, sebbene la logica sia un aspetto importante della ragione. L'autore Douglas Hofstadter , in Gödel, Escher, Bach , caratterizza la distinzione in questo modo: la logica viene eseguita all'interno di un sistema mentre la ragione viene eseguita al di fuori del sistema con metodi come saltare i passaggi, lavorare all'indietro, disegnare diagrammi, guardare esempi o vedere cosa succede se si cambiano le regole del sistema. Gli psicologi Mark H. Bickard e Robert L. Campbell hanno sostenuto che "la razionalità non può essere semplicemente assimilata alla logica"; hanno notato che "la conoscenza umana della logica e dei sistemi logici si è sviluppata" nel tempo attraverso il ragionamento e i sistemi logici "non possono costruire nuovi sistemi logici più potenti di se stessi", quindi il ragionamento e la razionalità devono coinvolgere più di un sistema di logica. Lo psicologo David Moshman, citando Bickhard e Campbell, ha sostenuto una " concezione metacognitiva della razionalità" in cui lo sviluppo della ragione di una persona "comporta un aumento della coscienza e del controllo delle inferenze logiche e di altro tipo".

La ragione è un tipo di pensiero e la logica implica il tentativo di descrivere un sistema di regole formali o norme di ragionamento appropriato. I più antichi scritti sopravvissuti che considerano esplicitamente le regole con cui opera la ragione sono le opere del filosofo greco Aristotele , in particolare Analisi preliminare e Analisi posteriore . Sebbene gli antichi greci non avessero una parola separata per la logica come distinta dal linguaggio e dalla ragione, la parola appena coniata da Aristotele " syllogism " ( syllogismos ) identificava chiaramente per la prima volta la logica come un campo di studio distinto. Quando Aristotele si riferiva a "il logico" ( hē logikē ), si riferiva più ampiamente al pensiero razionale.

Ragione rispetto al pensiero causa-effetto e pensiero simbolico

Come sottolineato da filosofi come Hobbes, Locke e Hume, alcuni animali sono anche chiaramente capaci di un tipo di " pensiero associativo ", fino al punto di associare cause ed effetti. Un cane, una volta preso a calci, può imparare a riconoscere i segnali di pericolo ed evitare di essere preso a calci in futuro, ma questo non significa che il cane abbia ragione in senso stretto del termine. Inoltre, non significa che gli esseri umani che agiscono sulla base dell'esperienza o dell'abitudine stiano usando la ragione.

La ragione umana richiede più che essere in grado di associare due idee, anche se quelle due idee potrebbero essere descritte da un umano ragionante come causa ed effetto, percezioni di fumo, per esempio, e ricordi di fuoco. Perché la ragione sia coinvolta, l'associazione tra fumo e fuoco dovrebbe essere pensata in un modo che può essere spiegato, ad esempio come causa ed effetto. Nella spiegazione di Locke , ad esempio, la ragione richiede l'uso mentale di una terza idea per fare questo confronto mediante l'uso del sillogismo .

Più in generale, la ragione in senso stretto richiede la capacità di creare e manipolare un sistema di simboli , nonché indici e icone , secondo Charles Sanders Peirce , i simboli avendo solo una connessione nominale, sebbene abituale, sia con il fumo che con il fuoco. Un esempio di un tale sistema di simboli e segni artificiali è il linguaggio .

La connessione della ragione al pensiero simbolico è stata espressa in modi diversi dai filosofi. Thomas Hobbes descrisse la creazione di "Markes, or Notes of Remembrance" ( Leviathan Cap. 4) come un discorso . Ha usato la parola discorso come una versione inglese della parola greca logos in modo che il discorso non avesse bisogno di essere comunicato. Quando viene comunicato, tale discorso diventa linguaggio, e i segni o le note o il ricordo sono chiamati " Segni " da Hobbes. Andando più indietro, anche se Aristotele è una fonte dell'idea che solo gli umani hanno ragione ( logos ), menziona che gli animali con l'immaginazione, per i quali le percezioni sensoriali possono persistere, si avvicinano di più ad avere qualcosa come il ragionamento e il nous , e usa persino il parola "logos" in un posto per descrivere le distinzioni che gli animali possono percepire in tali casi.

Ragione, immaginazione, mimesi e memoria

La ragione e l' immaginazione si basano su processi mentali simili . L'immaginazione non si trova solo negli esseri umani. Aristotele, ad esempio, affermava che in alcuni animali esistono anche phantasia (immaginazione: ciò che può contenere immagini o phantasmata ) e phronein (un tipo di pensiero che può giudicare e comprendere in un certo senso). Secondo lui, entrambi sono legati alla capacità percettiva primaria degli animali, che raccoglie le percezioni dei diversi sensi e definisce l'ordine delle cose che vengono percepite senza distinguere universali, e senza deliberazione o logos . Ma questa non è ancora ragione, perché l'immaginazione umana è diversa.

I recenti scritti moderni di Terrence Deacon e Merlin Donald , scrivendo sull'origine del linguaggio , collegano anche la ragione connessa non solo al linguaggio , ma anche alla mimesi . Più specificamente descrivono la capacità di creare un linguaggio come parte di una modellazione interna della realtà specifica dell'umanità. Altri risultati sono la coscienza e l' immaginazione o la fantasia . Al contrario, i moderni sostenitori di una predisposizione genetica al linguaggio stesso includono Noam Chomsky e Steven Pinker , ai quali Donald e Deacon possono essere contrapposti.

Poiché la ragione è pensiero simbolico e peculiarmente umano, ciò implica che gli esseri umani abbiano una capacità speciale di mantenere una chiara consapevolezza della distinzione delle "icone" o immagini e delle cose reali che rappresentano. Partendo da un autore moderno, scrive Merlin Donald

Un cane potrebbe percepire il "significato" di un combattimento che è stato realisticamente recitato da umani, ma non potrebbe ricostruire il messaggio o distinguere la rappresentazione dal suo referente (un vero combattimento). [...] Le scimmie addestrate sono in grado di fare questa distinzione; i bambini piccoli fanno questa distinzione presto, da qui la loro distinzione senza sforzo tra la recitazione di un evento e l'evento stesso

Nelle descrizioni classiche, una descrizione equivalente di questa facoltà mentale è eikasia , nella filosofia di Platone. Questa è la capacità di percepire se una percezione è un'immagine di qualcos'altro, collegata in qualche modo ma non la stessa, e quindi consente all'uomo di percepire che un sogno o un ricordo o un riflesso in uno specchio non sono la realtà in quanto tale. Ciò che la Klein chiama eikasia dianoetica è l' eikasia che riguarda specificamente il pensiero e le immagini mentali, come quei simboli mentali, icone, segni e segni discussi sopra come definitivi della ragione. Spiegando la ragione da questa direzione: il pensiero umano è speciale nel modo in cui spesso comprendiamo le cose visibili come se fossero esse stesse immagini dei nostri "oggetti di pensiero" intelligibili come "fondamenti" ( hypothēses in greco antico). Questo pensiero ( dianoia ) è "...un'attività che consiste nel far dipendere la vasta e diffusa giungla del mondo visibile da una pluralità di più 'precisa' noēta ".

Sia Merlin Donald che autori socratici come Platone e Aristotele sottolineano l'importanza della mimesi , spesso tradotta come imitazione o rappresentazione . Donald scrive

L'imitazione si trova soprattutto nelle scimmie e nelle scimmie [... ma ...] La mimesi è fondamentalmente diversa dall'imitazione e dal mimetismo in quanto implica l'invenzione di rappresentazioni intenzionali. [...] La mimesi non è assolutamente legata alla comunicazione esterna.

Mimēsis è un concetto, ora di nuovo popolare nella discussione accademica, che era particolarmente diffuso nelle opere di Platone, e all'interno di Aristotele, è discusso principalmente nella Poetica . Nel racconto di Michael Davis della teoria dell'uomo in questo lavoro.

È la caratteristica distintiva dell'azione umana, che ogni volta che scegliamo ciò che facciamo, immaginiamo un'azione per noi stessi come se la stessimo ispezionando dall'esterno. Le intenzioni non sono altro che azioni immaginate, interiorizzazioni dell'esterno. Ogni azione è quindi imitazione dell'azione; è poetico...

Donald come Platone (e Aristotele, soprattutto in On Memory and Recollection ), sottolinea la peculiarità negli esseri umani dell'iniziazione volontaria di una ricerca attraverso il proprio mondo mentale. L'antico greco anamnēsis , normalmente tradotto come "ricordo" si contrapponeva a mneme o memoria . La memoria, condivisa con alcuni animali, richiede la consapevolezza non solo di ciò che è accaduto nel passato, ma anche di ciò che è accaduto nel passato, che è in altre parole una sorta di eikasia "...ma nulla tranne l'uomo è in grado di ricordare. " Il ricordo è uno sforzo deliberato per cercare e recuperare qualcosa una volta conosciuto. Klein scrive che: "Divenire consapevoli di aver dimenticato qualcosa significa iniziare a ricordare". Donald chiama la stessa cosa autocueing , che spiega come segue: "Gli atti mimetici sono riproducibili sulla base di segnali interni, autogenerati. Ciò consente il richiamo volontario di rappresentazioni mimetiche, senza l'ausilio di segnali esterni - probabilmente la prima forma di rappresentazione pensando ."

In un celebre giornale dei tempi moderni, l'autore fantasy e filologo JRR Tolkien ha scritto nel suo saggio "On Fairy Stories" che i termini "fantasia" e "incanto" sono collegati non solo a "... desideri...." ma anche "...l'origine del linguaggio e della mente".

Metodi di ragionamento logico e argomentazione

Una suddivisione della filosofia è la logica . La logica è lo studio del ragionamento. Guardando alle categorizzazioni logiche dei diversi tipi di ragionamento, la tradizionale divisione principale operata in filosofia è tra ragionamento deduttivo e ragionamento induttivo . La logica formale è stata descritta come la scienza della deduzione . Lo studio del ragionamento induttivo viene generalmente svolto all'interno del campo noto come logica informale o pensiero critico .

Ragionamento deduttivo

La deduzione è una forma di ragionamento in cui una conclusione segue necessariamente dalle premesse stabilite. Una deduzione è anche la conclusione raggiunta da un processo di ragionamento deduttivo. Un classico esempio di ragionamento deduttivo è quello che si trova in sillogismi come il seguente:

  • Premessa 1: Tutti gli umani sono mortali.
  • Premessa 2: Socrate è un essere umano.
  • Conclusione: Socrate è mortale.

Il ragionamento in questo argomento è deduttivamente valido perché non c'è modo in cui le premesse, 1 e 2, possano essere vere e la conclusione, 3, essere falsa.

Ragionamento induttivo

L'induzione è una forma di inferenza che produce proposizioni su oggetti o tipi non osservati, in modo specifico o generale, sulla base di osservazioni precedenti. È usato per attribuire proprietà o relazioni a oggetti o tipi sulla base di precedenti osservazioni o esperienze , o per formulare affermazioni o leggi generali basate su osservazioni limitate di modelli fenomenici ricorrenti .

Il ragionamento induttivo contrasta fortemente con il ragionamento deduttivo in quanto, anche nei casi migliori, o più forti, di ragionamento induttivo, la verità delle premesse non garantisce la verità della conclusione. Invece, la conclusione di un argomento induttivo segue con un certo grado di probabilità . Relativamente, la conclusione di un argomento induttivo contiene più informazioni di quelle già contenute nelle premesse. Quindi, questo metodo di ragionamento è ampliativo.

Un classico esempio di ragionamento induttivo viene dall'empirista David Hume :

  • Premessa: il sole è sorto ad est ogni mattina fino ad ora.
  • Conclusione: domani il sole sorgerà anche a est.

ragionamento analogico

Il ragionamento analogico è una forma di ragionamento induttivo da un particolare a un particolare. È spesso usato nel ragionamento basato sui casi , in particolare nel ragionamento giuridico. Segue un esempio:

  • Premessa 1: Socrate è umano e mortale.
  • Premessa 2: Platone è umano.
  • Conclusione: Platone è mortale.

Il ragionamento analogico è una forma più debole di ragionamento induttivo da un singolo esempio, perché il ragionamento induttivo utilizza tipicamente un gran numero di esempi per ragionare dal particolare al generale. Il ragionamento analogico spesso porta a conclusioni errate. Per esempio:

  • Premessa 1: Socrate è umano e maschio.
  • Premessa 2: Ada Lovelace è umana.
  • Conclusione: quindi Ada Lovelace è maschio.

ragionamento abduttivo

Il ragionamento abduttivo, o argomento alla migliore spiegazione, è una forma di ragionamento che non si adatta a deduttivo o induttivo, poiché inizia con un insieme incompleto di osservazioni e procede con probabili spiegazioni possibili, quindi la conclusione in un argomento abduttivo non segue con certezza dalle sue premesse e riguarda qualcosa di inosservato. Ciò che distingue l'abduzione dalle altre forme di ragionamento è il tentativo di favorire una conclusione rispetto alle altre, mediante giudizio soggettivo o tentando di falsificare spiegazioni alternative o dimostrando la verosimiglianza della conclusione favorita, data una serie di presupposti più o meno discutibili. Ad esempio, quando un paziente mostra determinati sintomi, potrebbero esserci varie possibili cause, ma una di queste è preferita rispetto alle altre in quanto più probabile.

ragionamento fallace

Il ragionamento errato negli argomenti è noto come ragionamento fallace . Un cattivo ragionamento all'interno degli argomenti può essere dovuto al fatto che commette un errore formale o un errore informale .

Errori formali si verificano quando c'è un problema con la forma, o la struttura, dell'argomento. La parola "formale" si riferisce a questo collegamento alla forma dell'argomentazione. Un argomento che contiene un errore formale sarà sempre non valido.

Un errore informale è un errore di ragionamento che si verifica a causa di un problema con il contenuto , piuttosto che con la mera struttura , dell'argomento.

Problemi tradizionali sollevati riguardo alla ragione

La filosofia è talvolta descritta come una vita di ragione, con la normale ragione umana perseguita in modo più coerente e dedicato del solito. Due categorie di problemi riguardanti la ragione sono state a lungo discusse dai filosofi riguardo alla ragione, essendo essenzialmente i ragionamenti sul ragionamento stesso come scopo umano, o il filosofare sul filosofare. La prima domanda riguarda se possiamo essere sicuri che la ragione possa raggiungere la conoscenza della verità meglio di altri modi per cercare di raggiungere tale conoscenza. L'altra domanda è se una vita della ragione, una vita che mira ad essere guidata dalla ragione, può aspettarsi di raggiungere una vita felice più di altri modi di vita (se una tale vita della ragione porta alla conoscenza o no).

Ragione contro verità e "principi primi"

Fin dall'epoca classica è rimasta una questione costante nel dibattito filosofico (a volte visto come un conflitto tra movimenti chiamati platonismo e aristotelismo ) riguardo al ruolo della ragione nel confermare la verità . Le persone usano la logica, la deduzione e l' induzione per giungere a conclusioni che pensano siano vere. Le conclusioni raggiunte in questo modo sono considerate, secondo Aristotele, più certe delle percezioni sensoriali da sole. D'altra parte, se tali conclusioni ragionate sono costruite originariamente solo su un fondamento di percezioni sensoriali, allora non si può mai dire che le nostre conclusioni più logiche siano certe perché sono costruite sulle stesse percezioni fallibili che cercano di migliorare.

Ciò porta alla domanda su quali tipi di principi primi , o punti di partenza del ragionamento, sono disponibili per chi cerca di giungere a conclusioni vere. In greco, i " principi primi " sono archai , "punti di partenza", e la facoltà usata per percepirli è talvolta indicata in Aristotele e Platone come nous che era vicino nel significato alla consapevolezza o alla coscienza .

L'empirismo (a volte associato ad Aristotele ma più correttamente associato a filosofi britannici come John Locke e David Hume , così come i loro antichi equivalenti come Democrito ) afferma che le impressioni sensoriali sono gli unici punti di partenza disponibili per il ragionamento e il tentativo di raggiungere la verità. Questo approccio porta sempre alla controversa conclusione che la conoscenza assoluta non è raggiungibile. L'idealismo , (associato a Platone e alla sua scuola), sostiene che esiste una realtà "superiore", dalla quale certe persone possono arrivare direttamente alla verità senza bisogno di affidarsi solo ai sensi, e che questa realtà superiore è quindi la fonte primaria di verità.

Si dice che filosofi come Platone , Aristotele , Al-Farabi , Avicenna , Averroè , Maimonide , Tommaso d'Aquino e Hegel abbiano sostenuto che la ragione deve essere fissata e individuabile, forse mediante la dialettica, l'analisi o lo studio. Nella visione di questi pensatori, la ragione è divina o almeno ha attributi divini. Tale approccio ha permesso a filosofi religiosi come Tommaso d'Aquino ed Étienne Gilson di provare a dimostrare che ragione e rivelazione sono compatibili. Secondo Hegel, "...l'unico pensiero che la Filosofia porta con sé alla contemplazione della Storia , è la semplice concezione della ragione; che la ragione è la Sovrana del Mondo; che la storia del mondo, dunque, ci presenta con un processo razionale».

Sin dai razionalisti del XVII secolo , la ragione è stata spesso considerata una facoltà soggettiva , o meglio la capacità spontanea ( ragione pura ) di formare concetti. Per Cartesio , Spinoza e Leibniz , questo era associato alla matematica . Kant ha tentato di mostrare che la ragione pura può formare concetti ( tempo e spazio ) che sono le condizioni dell'esperienza. Kant ha fatto la sua tesi in opposizione a Hume, che ha negato che la ragione avesse un ruolo da svolgere nell'esperienza.

Ragione contro emozione o passione

Dopo Platone e Aristotele, la letteratura occidentale ha spesso trattato la ragione come la facoltà che ha formato le passioni e gli appetiti. La filosofia stoica , al contrario, sosteneva che la maggior parte delle emozioni fossero semplicemente falsi giudizi. Secondo gli stoici l'unico bene è la virtù, e l'unico male è il vizio, quindi le emozioni che giudicavano cattive le cose diverse dal vizio (come la paura o l'angoscia), o buone le cose diverse dalla virtù (come l'avidità) semplicemente falsi giudizi e dovrebbero essere scartati (sebbene le emozioni positive basate su giudizi veri, come la gentilezza, fossero accettabili). Dopo le critiche della ragione nel primo Illuminismo, gli appetiti furono raramente discussi o confusi con le passioni. Alcuni campi dell'Illuminismo si sono ispirati agli Stoici per dire che la Ragione dovrebbe opporsi alla Passione piuttosto che ordinarla, mentre altri come i Romantici credevano che la Passione rimpiazzi la Ragione, come nella massima "segui il tuo cuore".

La ragione è stata vista come fredda, "nemica del mistero e dell'ambiguità", schiava, o giudice, delle passioni, in particolare nell'opera di David Hume e, più recentemente, di Freud . Il ragionamento che afferma che l'oggetto di un desiderio è richiesto dalla sola logica è chiamato razionalizzazione .

Rousseau per primo propose, nel suo secondo Discorso , che la ragione e la vita politica non sono naturali e possibilmente dannose per l'umanità. Ha chiesto cosa si può veramente dire di ciò che è naturale per l'umanità. Cosa, oltre alla ragione e alla società civile, "si adatta meglio alla sua costituzione"? Rousseau vede nella natura umana "due principi prima della ragione". Per prima cosa nutriamo un intenso interesse per il nostro benessere. In secondo luogo ci opponiamo alla sofferenza o alla morte di qualsiasi essere senziente, specialmente uno come noi. Queste due passioni ci portano a desiderare più di quanto potremmo ottenere. Diventiamo dipendenti gli uni dagli altri e da rapporti di autorità e obbedienza. Questo mette effettivamente la razza umana in schiavitù. Rousseau dice che quasi osa affermare che la natura non destina gli uomini alla salute. Secondo Richard Velkley , "Rousseau delinea alcuni programmi di autocorrezione razionale, in particolare la legislazione politica del Contrat Social e l'educazione morale in Émile . Tuttavia, Rousseau considera tali correzioni solo come miglioramenti di una condizione essenzialmente insoddisfacente, quello dell'umanità socialmente e intellettualmente corrotta".

Questo dilemma presentato da Rousseau ha portato al nuovo modo di Kant di giustificare la ragione come libertà di creare il bene e il male. Questi quindi non devono essere incolpati della natura o di Dio. In vari modi, l'idealismo tedesco dopo Kant, e le maggiori figure successive come Nietzsche , Bergson , Husserl , Scheler e Heidegger , rimangono preoccupati per i problemi derivanti dalle esigenze metafisiche o dagli impulsi della ragione . L'influenza di Rousseau e di questi successivi scrittori è grande anche sull'arte e sulla politica. Molti scrittori (come Nikos Kazantzakis ) esaltano la passione e disprezzano la ragione. In politica il nazionalismo moderno deriva dall'argomento di Rousseau secondo cui il cosmopolitismo razionalista allontana l' uomo sempre più dal suo stato naturale.

Un'altra visione sulla ragione e l'emozione è stata proposta nel libro del 1994 intitolato L'errore di Cartesio di Antonio Damasio . In esso, Damasio presenta la " Ipotesi del marcatore somatico " che afferma che le emozioni guidano il comportamento e il processo decisionale. Damasio sostiene che questi marcatori somatici (conosciuti collettivamente come "sentimenti viscerali") sono "segnali intuitivi" che dirigono i nostri processi decisionali in un certo modo che non può essere risolto con la sola razionalità. Damasio sostiene inoltre che la razionalità richiede un input emotivo per funzionare.

Ragione contro fede o tradizione

Esistono molte tradizioni religiose, alcune delle quali esplicitamente fideiste e altre che rivendicano vari gradi di razionalismo . I critici laici a volte accusano tutti gli aderenti religiosi di irrazionalità, poiché affermano che tali aderenti sono colpevoli di ignorare, sopprimere o vietare alcuni tipi di ragionamento su alcuni argomenti (come dogmi religiosi, tabù morali, ecc.). Sebbene le teologie e le religioni come il monoteismo classico in genere non ammettano di essere irrazionali , spesso si percepisce un conflitto o una tensione tra fede e tradizione da un lato, e ragione dall'altro, come fonti di saggezza , legge e verità potenzialmente in competizione tra loro. .

Gli aderenti religiosi a volte rispondono sostenendo che fede e ragione possono essere riconciliate, o avere domini diversi non sovrapposti, o che i critici si impegnano in un simile tipo di irrazionalismo:

  • Riconciliazione : il filosofo Alvin Plantinga sostiene che non esiste un vero conflitto tra ragione e teismo classico perché il teismo classico spiega (tra le altre cose) perché l'universo è intelligibile e perché la ragione può coglierlo con successo.
  • Magisteri non sovrapposti : il biologo evoluzionista Stephen Jay Gould sostiene che non è necessario che vi sia conflitto tra ragione e fede religiosa perché ciascuna di esse è autorevole nel proprio dominio (o "magistero"). Se è così, la ragione può lavorare su quei problemi su cui ha autorità mentre altre fonti di conoscenza o opinione possono avere autorità sulle grandi questioni.
  • Tu quoque : I filosofi Alasdair MacIntyre e Charles Taylor sostengono che quei critici della religione tradizionale che aderiscono al liberalismo secolare sono talvolta colpevoli di ignorare, sopprimere e vietare alcuni tipi di ragionamento su argomenti. Allo stesso modo, i filosofi della scienza come Paul Feyarabend sostengono che gli scienziati a volte ignorano o sopprimono le prove contrarie al paradigma dominante.
  • Unificazione : il teologo Joseph Ratzinger, poi Benedetto XVI , affermò che "il cristianesimo si è inteso come religione del Logos, come religione secondo ragione", riferendosi a Giovanni 1:Ἐν ἀρχῇ ἦν ὁ λόγος, tradotto solitamente come "In principio era la Parola (Logos)." Così, ha affermato che la fede cristiana è "aperta a tutto ciò che è veramente razionale", e che la razionalità dell'illuminismo occidentale "è di origine cristiana".

Alcuni commentatori hanno affermato che la civiltà occidentale può essere quasi definita dalla sua seria prova dei limiti della tensione tra la ragione "senza aiuto" e la fede nelle verità " rivelate ", riassunte figurativamente rispettivamente come Atene e Gerusalemme . Leo Strauss parlava di un "Grande Occidente " che comprendeva tutte le aree sotto l'influenza della tensione tra razionalismo greco e rivelazione abramitica , comprese le terre musulmane . Fu particolarmente influenzato dal grande filosofo musulmano Al-Farabi . Per considerare fino a che punto la filosofia orientale potesse aver preso parte a queste importanti tensioni, Strauss pensò che fosse meglio considerare se dharma o tao potessero essere equivalenti alla Natura (con cui in greco intendiamo physis ). Secondo Strauss l'inizio della filosofia implicava la "scoperta o invenzione della natura" e l'"equivalente prefilosofico della natura" era fornito da "nozioni come 'consuetudine' o 'vie ' ", che sembrano essere realmente universali in tutti tempi e luoghi . Il concetto filosofico di natura o nature come modo di intendere gli archai (principi primi della conoscenza) ha determinato una peculiare tensione tra il ragionamento da un lato e la tradizione o fede dall'altro.

Sebbene vi sia questa speciale storia di dibattito riguardante la ragione e la fede nelle tradizioni islamica, cristiana ed ebraica, a volte si sostiene che la ricerca della ragione sia compatibile con l'altra pratica di altre religioni di natura diversa, come l' induismo , perché lo fanno non definiscono i loro principi in modo così assoluto.

Ragione in particolari campi di studio

Psicologia e scienze cognitive

La ricerca scientifica sul ragionamento viene svolta nell'ambito della psicologia e delle scienze cognitive . Gli psicologi tentano di determinare se le persone sono o meno capaci di pensiero razionale in una serie di circostanze diverse.

Valutare quanto bene qualcuno si impegna nel ragionamento è il progetto di determinare la misura in cui la persona è razionale o agisce razionalmente. È una domanda di ricerca chiave nella psicologia del ragionamento e nella scienza cognitiva del ragionamento. La razionalità è spesso divisa nelle sue rispettive controparti teoriche e pratiche .

Esperimenti comportamentali sul ragionamento umano

Gli psicologi cognitivi sperimentali svolgono ricerche sul comportamento razionale. Tale ricerca può concentrarsi, ad esempio, su come le persone si comportano su test di ragionamento come i test di intelligenza o QI , o su come il ragionamento delle persone corrisponda agli ideali stabiliti dalla logica (vedi, ad esempio, il test Wason ). Gli esperimenti esaminano come le persone fanno inferenze da condizionali, ad esempio, Se A allora B e come fanno inferenze su alternative, ad esempio A oppure B . Verificano se le persone possono fare deduzioni valide sulle relazioni spaziali e temporali, ad esempio, A è a sinistra di B , o A accade dopo B , e su asserzioni quantificate, ad esempio, Tutti gli A sono B . Gli esperimenti indagano su come le persone fanno inferenze su situazioni di fatto, possibilità ipotetiche, probabilità e situazioni controfattuali .

Studi sullo sviluppo del ragionamento dei bambini

Gli psicologi dello sviluppo studiano lo sviluppo del ragionamento dalla nascita all'età adulta. La teoria dello sviluppo cognitivo di Piaget è stata la prima teoria completa dello sviluppo del ragionamento. Successivamente sono state proposte diverse teorie alternative, tra cui le teorie neopiagetiane dello sviluppo cognitivo .

Neuroscienze del ragionamento

Il funzionamento biologico del cervello è studiato da neurofisiologi , neuroscienziati cognitivi e neuropsicologi . La ricerca in quest'area include la ricerca sulla struttura e la funzione dei cervelli normalmente funzionanti e dei cervelli danneggiati o comunque insoliti. Oltre a svolgere ricerche sul ragionamento, alcuni psicologi, ad esempio psicologi clinici e psicoterapeuti, lavorano per modificare le abitudini di ragionamento delle persone quando non sono utili.

Informatica

Ragionamento automatizzato

Nel intelligenza artificiale e l'informatica , studio gli scienziati e l'uso ragionamento automatico per svariate applicazioni, tra cui il teorema automatizzato dimostrando le semantica formale dei linguaggi di programmazione , e specifica formale in ingegneria del software .

Meta-ragionamento

Il meta-ragionamento è il ragionamento sul ragionamento. In informatica, un sistema esegue meta-ragionamento quando ragiona sul proprio funzionamento. Ciò richiede un linguaggio di programmazione capace di riflessione , la capacità di osservare e modificare la propria struttura e comportamento.

Evoluzione della ragione

Dan Sperber crede che il ragionamento in gruppo sia più efficace e promuova la loro idoneità evolutiva.

Una specie potrebbe trarre grandi benefici da migliori capacità di ragionare, prevedere e comprendere il mondo. Gli scienziati sociali e cognitivi francesi Dan Sperber e Hugo Mercier sostengono che potrebbero esserci state altre forze che guidano l'evoluzione della ragione. Sottolineano che il ragionamento è molto difficile per gli umani da fare in modo efficace e che è difficile per gli individui dubitare delle proprie convinzioni ( pregiudizio di conferma ). Il ragionamento è più efficace quando è fatto in modo collettivo, come dimostrato dal successo di progetti come la scienza . Suggeriscono che non ci sono solo pressioni di selezione individuali, ma di gruppo in gioco. Qualsiasi gruppo che riuscisse a trovare modi di ragionare in modo efficace trarrebbe benefici per tutti i suoi membri, aumentando la loro forma fisica . Questo potrebbe anche aiutare a spiegare perché gli esseri umani, secondo Sperber, non sono ottimizzati per ragionare efficacemente da soli. La loro teoria argomentativa del ragionamento afferma che la ragione può avere più a che fare con argomenti vincenti che con la ricerca della verità.

La ragione nella filosofia politica e nell'etica

Aristotele descrisse notoriamente la ragione (con il linguaggio) come parte della natura umana , il che significa che è meglio per gli esseri umani vivere "politicamente" in comunità delle dimensioni e del tipo di una piccola città stato ( polis in greco). Per esempio...

È chiaro, quindi, che un essere umano è più un animale politico [ politikon = della polis ] [ zōion ] di quanto non lo sia un'ape o uno qualsiasi di quegli animali che vivono in branchi. Perché la natura, come si dice, non rende nulla invano, e gli esseri umani sono gli unici animali che possiedono un linguaggio ragionato [ logos ]. La voce, naturalmente, serve a indicare ciò che è doloroso e piacevole; ecco perché si trova anche in altri animali, perché la loro natura è arrivata al punto in cui possono percepire ciò che è doloroso e piacevole ed esprimerlo l'un l'altro. Ma la parola [ logos ] serve a rendere chiaro ciò che è vantaggioso e dannoso e quindi anche ciò che è giusto e ingiusto. Perché è una peculiarità dell'uomo, a differenza degli altri animali, avere la percezione del bene e del male, del giusto e dell'ingiusto, e simili; e la comunità in queste cose fa una famiglia o una città [ polis ]. […] Per natura, dunque, la spinta a una tale comunità esiste in tutti, ma chi per primo ne costituisce una è responsabile di cose di grandissimo bene. Perché come gli esseri umani sono i migliori di tutti gli animali quando sono perfetti, così sono i peggiori quando sono separati dalla legge e dal diritto. La ragione è che l'ingiustizia è molto difficile da affrontare quando è fornita di armi, e le armi che un essere umano ha sono destinate dalla natura ad andare d'accordo con la prudenza e la virtù, ma è fin troppo possibile adoperarle per usi contrari. Di conseguenza, se un essere umano manca di virtù, è la cosa più empia e selvaggia, e quando si tratta di sesso e cibo, la cosa peggiore. Ma la giustizia è qualcosa di politico [che ha a che fare con la polis ], perché il diritto è la disposizione della comunità politica, e il diritto è la discriminazione di ciò che è giusto. ( La politica di Aristotele 1253a 1.2. Traduzione di Peter Simpson, con termini greci inseriti tra parentesi quadre.)

Il concetto di natura umana essendo fissato in questo modo, implicava, in altre parole, che possiamo definire quale tipo di comunità è sempre il migliore per le persone. Questo argomento è rimasto un argomento centrale in tutto il pensiero politico, etico e morale da allora, ed è diventato particolarmente controverso dal primo discorso di Rousseau e, in secondo luogo, dalla teoria dell'evoluzione . Già in Aristotele c'era la consapevolezza che la polis non era sempre esistita e aveva bisogno di essere inventata o sviluppata dagli stessi umani. La famiglia veniva prima, e i primi villaggi e città erano solo estensioni di ciò, con le prime città gestite come se fossero ancora famiglie con re che si comportavano come padri.

L'amicizia [ philia ] sembra prevalere [nell'uomo] e nella donna secondo natura [ kata phusin ]; perché le persone sono per natura [ tēi phusei ] accoppiamento [ sunduastikon ] più che politico [ politikon = della polis ], in quanto la famiglia [ oikos ] è prima [ proteron = prima] e più necessaria della polis e fare figli è più comune [ koinoteron ] con gli animali. Negli altri animali, la comunità [ koinōnia ] non va oltre questo, ma le persone vivono insieme [ sumoikousin ] non solo per fare figli, ma anche per le cose per la vita; poiché fin dall'inizio le funzioni [ erga ] sono divise, e sono diverse [per] uomo e donna. Così si forniscono reciprocamente, mettendo il proprio nel comune [ eis to koinon ]. È per queste [ragioni] che sia l'utilità [ chrēsimon ] che il piacere [ hēdu ] sembrano trovarsi in questo tipo di amicizia. ( Etica Nicomachea , VIII.12.1162a. Traduzione letterale approssimativa con termini greci indicati tra parentesi quadre.)

Rousseau nel suo Secondo discorso alla fine ha compiuto il passo scioccante di affermare che questo racconto tradizionale ha le cose al contrario: con la ragione, il linguaggio e le comunità razionalmente organizzate che si sono sviluppate tutte in un lungo periodo di tempo semplicemente come risultato del fatto che alcune abitudini di cooperazione sono stati trovati per risolvere certi tipi di problemi, e che una volta che tale cooperazione è diventata più importante, ha costretto le persone a sviluppare una cooperazione sempre più complessa, spesso solo per difendersi l'una dall'altra.

In altre parole, secondo Rousseau, la ragione, il linguaggio e la comunità razionale non sono sorti a causa di alcuna decisione o progetto cosciente da parte di umani o dei, né a causa di una natura umana preesistente. Di conseguenza, ha affermato, vivere insieme in comunità organizzate razionalmente come gli umani moderni è uno sviluppo con molti aspetti negativi rispetto allo stato originale dell'uomo come scimmia. Se qualcosa è specificamente umano in questa teoria, è la flessibilità e l'adattabilità degli umani. Questa visione delle origini animali di caratteristiche umane distintive più tardi ha ricevuto il sostegno di Charles Darwin 's teoria dell'evoluzione .

Le due teorie in competizione sulle origini della ragione sono rilevanti per il pensiero politico ed etico perché, secondo la teoria aristotelica, esiste un modo migliore di vivere insieme indipendentemente dalle circostanze storiche. Secondo Rousseau, dovremmo anche dubitare che ragione, linguaggio e politica siano una buona cosa, invece di essere semplicemente l'opzione migliore dato il particolare corso degli eventi che portano ad oggi. La teoria di Rousseau, secondo cui la natura umana è malleabile piuttosto che fissa, è spesso presa per implicare, ad esempio da Karl Marx , una gamma più ampia di possibili modi di vivere insieme rispetto a quanto tradizionalmente noto.

Tuttavia, mentre l'impatto iniziale di Rousseau ha incoraggiato rivoluzioni sanguinose contro la politica tradizionale, comprese sia la Rivoluzione francese che la Rivoluzione russa , le sue conclusioni sulle migliori forme di comunità sembrano essere state notevolmente classiche, a favore di città-stato come Ginevra e vita rurale .

Guarda anche

Riferimenti

Ulteriori letture